Economia

Mondadori, Fininvest sale al 53,3%

Mediaset: «Niente esuberi; sì alle gare per Serie A e Champions»

Maddalena Camera

Fininvest ha aumentato la propria quota di controllo in Mondadori, società editoriale presieduta da Marina Berlusconi (che detiene, tra l'altro, il 39% del Giornale), portandola dal 50,39% al 53,29%. Una manovra effettuata negli ultimi 40 giorni come sottolineato dalla società in un comunicato: «Gli acquisti pari a 7,582 milioni di azioni ordinarie, sono iniziati il 2 gennaio 2017 concludendosi ieri». Il titolo Mondadori è andato molto bene negli ultimi due mesi da quando la società è passata, lo scorso dicembre, al segmento Star di Borsa italiana.

Un passaggio, secondo quanto spiegato dall'ad di Mondadori, Ernesto Mauri, che «ha maggiormente qualificato la società oggetto nel 2016 di profondi cambiamenti con l'acquisto di Rizzoli Libri e di Banzai Media per l'online». Il risultato è stata una crescita del titolo in Borsa del 59 per cento.

Infatti Fininvest scrive che «la decisione è legata al positivo andamento del Gruppo Mondadori e al forte convincimento nelle sue prospettive di sviluppo, valutazioni che trovano supporto anche nella sempre maggiore visibilità riconosciuta dal mercato borsistico al titolo Mondadori sia in termini di scambi che di valorizzazione».

La holding della famiglia guidata da Marina Berlusconi custodisce anche il 40% di Mediaset di cui Vivendi ha acquisito quasi il 30%. Il rafforzamento su Mondadori fa quindi anche parte di una complessiva stretta sugli asset del gruppo. Anche se una ipotizzata fusione tra Mondadori e Mediaset, con le attuali quote, produrrebbe benefici limitati ai fini di un rafforzamento del controllo e di una diluizione di Vivendi.

Ieri intanto Mediaset ha spiegato, in un incontro con i sindacati, di non prevedere né esuberi di personale né chiusure di sedi. Lo ha assicurato il Cfo, Marco Giordani. I sindacati avevano chiesto spiegazioni in merito ai 123 milioni di euro di efficienze previsti dal piano industriale entro il 2020. Obiettivo che ha anche fatto tornare l'ipotesi di ridimensionamento della sede romana del gruppo con possibile trasferimento del Tg5 a Milano. Giordani ha però spiegato che «non sono previsti esuberi né chiusure di siti produttivi».

Mediaset parteciperà anche alle aste dei diritti di campionato e Champions League che dovrebbero tenersi in primavera.

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