Economia

Moretti pensa al Leonardo che verrà Negli Usa in vendita il 49% di Drs

Paolo Stefanato

Mauro Moretti, da tre anni ad di Leonardo, il 15 marzo terrà il suo ultimo cda. E cinque giorni dopo, il 20, il Mef presenterà le liste per le nomine delle partecipate. Da cui dipenderà la sua conferma. I risultati del suo lavoro sono molto positivi, ma pesa sul piano politico la condanna in primo grado per l'incidente di Viareggio. Il suo intendimento sarebbe quello di proseguire un lavoro che finora è stato soprattutto di risanamento e che adesso necessita di una fase di sviluppo.

Ieri Moretti è stato ascoltato alla commissione Industria del Senato, dove ha illustrato l'ampia riorganizzazione di un'azienda che versava in uno stato prefallimentare, e i risultati raggiunti. Ha detto: «È un discorso di fine mandato e io ho già fatto un piano per il futuro». Quel piano è quinquennale ed è stato presentato nei giorni scorsi. Non un addio, quindi, ma l'intenzione di impegnarsi sul percorso di crescita già intrapreso.

Nel 2014 il manager proveniente dalle Ferrovie ha preso in mano l'allora Finmeccanica, che era in rosso per 649 milioni. Dopo tre anni, il risultato netto ordinario è positivo di 500 milioni, cosa che porterà probabilmente alla distribuzione di un dividendo. Il progetto principale portato a termine è stata la riconfigurazione del gruppo in una «one company», cui fanno ora capo i quattro settori principali: aeronautica, elicotteri, difesa e spazio. Il mercato ha apprezzato il suo lavoro che è diventato «un caso di scuola ha detto: siamo già superiori ad Airbus, come margini, non come volumi».

Anche Trump, negli ultimi tempi, ha dato una mano con i suoi annunci di aumento della spesa militare. Moretti, apprezzando, ha auspicato che «anche in Italia un annuncio simile». Quanto alla presenza negli Stati Uniti, Leonardo possiede il 100% di Drs, attiva nei sistemi di difesa, e l'intento è quello di mantenerne la quota di controllo vendendo il 49% per finanziare, con i proventi, attività di espansione e di ricerca nel settore. L'amministratore delegato ha anche annunciato «acquisizioni strategiche» in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, specie nei settori dell'elettronica e delle piattaforme, e senza ricorrere all'indebitamento. Tutto positivo? No, ma la crisi degli elicotteri è costata 700 milioni e la Brexit 200. Mentre nel frattempo, a parte i risultati già detti, il debito è sceso da 3,9 a 2,8 miliardi.

La decisione di tornare al dividendo sarà questo mese sul tavolo del cda, ha detto Moretti rimarcando che c'è «uno spazio», sul quale sarà formulata «una proposta»: si dovrà pensare agli azionisti che «sono 5 anni che non prendono un quattrino».

E la remunerazione, una volta tornata, «dovrà essere stabile nel tempo».

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