Economia

Mps inverte la rotta: la raccolta torna a crescere

Il trimestre si chiude in rosso per 169 milioni ma depositi e c/c aumentano di 5,5 miliardi

Camilla Conti

A Siena si comincia a vedere la fine del tunnel. In attesa di conoscere il via libera della Commissione Ue al salvataggio statale, il Monte dei Paschi è finalmente tornata a veder crescere la raccolta che da dicembre è salita del 4,6% a 109 miliardi. Il risultato, viene spiegato da Rocca Salimbeni, è dovuto anche «alla ripresa delle dinamiche commerciali di conti correnti e depositi» che sono aumentati di 5,5 miliardi.

L'istituto guidato da Marco Morello ha comunque chiuso il primo trimestre con un rosso di 169 milioni anche a causa della «contabilizzazioni di componenti non operative per 131 milioni». Lo stesso periodo del 2016 era stato archiviato con un utile di 93,1 milioni, mentre l'ultimo trimestre 2016 si era chiuso con una perdita di 2,3 miliardi.

Il portafoglio dei crediti deteriorati di Mps si mostra stabile: l'esposizione lorda al 31 marzo, si legge in una nota, è pari a 46 miliardi, con un lieve incremento (+0,2 miliardi di euro) rispetto a fine dicembre 2016. Mentre l'esposizione netta si è attestata a 20,2 miliardi registrando una flessione di circa 0,1 miliardi da inizio anno (-3,9 miliardi di euro rispetto al 31 marzo 2016). A fine marzo la percentuale di copertura dei crediti deteriorati è migliorata di circa 51 punti base rispetto al 31 dicembre 2016, salendo al 56,1 per cento. Migliora anche la liquidità a 16 miliardi grazie alle emissioni con garanzia dello Stato effettuate nel trimestre per 11 miliardi. Le rettifiche sui crediti ammontano a 308 milioni in calo dell'87% rispetto al quarto trimestre e del 10,9% rispetto al primo trimestre del 2016.

Non solo. Nella nota sui conti si legge anche che il decreto legge che ha cambiato la normativa sottostante alla deduzione Ace, l'aiuto alla crescita economica, potrebbe avere un impatto positivo di 891 milioni per il Monte. Alla fine del trimestre la banca ha «Dta», ovvero imposte anticipate, su perdite fiscali non iscritte in bilancio per 1.146 milioni (in aumento di 77 milioni rispetto a fine dicembre). Nell'ipotesi di applicazione ai conti del trimestre della modifica alla normativa Ace si avrebbe una differenza positiva, provento, di 891 milioni.

La banca spiega che tale impatto sarà contabilizzato nel secondo trimestre, tenendo conto delle eventuali modifiche che dovessero intervenire in sede di conversione del decreto.

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