Economia

Multe agli automobilisti, ​Milano incassa sempre di più

Nel 2014 gli introiti dei Comuni scendono del 12,4%. Brinda solo il capoluogo lomnardo che raccoglie 140 milioni (+6%)

Multe agli automobilisti, ​Milano incassa sempre di più

Comunque vada c'è da pagare. I Comuni piangono miseria, ma possono sempre contare sulle multe agli automobilisti per far cassa. Ne sa qualcosa il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che nel 2014 ha raccolto la bellezza di 140 milioni di euro dalle contravvenzioni agli automobilisti furbetti. Un balzo in avanti del 6,2%, in netta cointrotendenza rispetto alle amministrazioni di tutta Italia. Come rivela il consueto studio del Sole 24Ore, infatti, gli introiti totali dei Comuni sono scesi del 12,4% nel solo 2014.

Firenze, da sempre in cima alla classifica, perde il 3,5% degli incassi. Va peggio a Bologna dove il sindaco Virginio Merola si trova a dover far fronte con un buco del 30,8%. Male anche Parma dove la flessione è del 9,4%. Tutti segni meno, insomma. A parte Milano. "Nel 2014 - spiega Gianni Trovati sul Sole 24Ore - i sindaci, da Roma al più piccolo Comune, hanno incassato dagli automobilisti 1,204 miliardi, cioè il 12,4% in meno rispetto all'anno prima". Tra il 2010 e il 2012 le contravvenzioni avevano fatto incassare alle amministrazioni comunali (in modo più o meno stabile) 1,5 miliardi di euro all'anno, ovvero il 20% in più di quanto non riescano a fare oggi.

Il motivo va ricercato, in parte, nello sconto del 30% per chi paga la multa entro cinque giorni dall'arrivo del verbale. Se gli automobilisti più "fedeli", quelli che da sempre sono abituati a pagare la contravvenzione, hanno colto l'occasione di ottenere uno sconto, gli altri hanno invece puntato tutto sui buchi della riscossione. E così è. "I limiti alle azioni esecutive, che permettono di far scattare confische e pignoramenti dopo aver mandato due solleciti se il debityo è sotto i duemila euro - si legge ancora sul Sole 24Ore - hanno 'graziato' quasi solo i debitori dei Comuni perché in campo erariale le somme in gioco sono spesso più alte".

Per gestire le cartelle inviate fino al 2011 e mai riscosse da Equitalia, il governo ha infatti previsto la rinuncia all'incasso quando la somma in gioco non supera i 300 euro.

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