Nel carrello della spesa italiana meno offerte e torna la qualità
Dopo anni di crisi, cresce la domanda di "superfood". Ma la ripresa resta fragile per colpa della disoccupazione
Dopo anni di crisi, cresce la domanda di "superfood". Ma la ripresa resta fragile per colpa della disoccupazione

Il carrello degli italiani torna a riempirsi di qualità. Il 2017 sta segnando la fine del downgrading della spesa con il tramontare della spasmodica caccia alle offerte ed un ritorno all'acquisto legato alla salute e al lusso in tavola. Nuovi e maggiori consumi dunque emergono dall'annuale Rapporto Coop. Ma con un grande punto interrogativo. I consumi in crescita, infatti, (l'anno in corso si chiuderà con un +1,2%) lo fanno a fronte di una diminuzione del tasso di risparmio e con un nuovo incremento dei prestiti (le famiglie più indebitate sono in Toscana, Friuli e Sardegna).
Questa ripartenza, dunque, non significa esattamente ripresa economica. La dinamica dei redditi delle famiglie è infatti azzerata dalla bassa crescita dei salari e dalla lieve ripresa dell'inflazione; nonostante ciò le famiglie di fatto stanno mantenendo la loro spesa a livelli elevati. E questo nonostante il 28,7% delle famiglie, ovvero un italiano su 4, sia a rischio povertà o esclusione sociale (era il 26% nel 2007). Siamo di fronte a segnali di ripresa che accogliamo positivamente ma che riteniamo ancora deboli se non saranno sostenuti da interventi strutturali a sostegno soprattutto della crescita del lavoro riducendo le disuguaglianze generazionali. I consumi altrimenti, pur ripartiti, corrono il rischio di girare a vuoto e di ritornare al punto di partenza sostiene Stefano Bassi, presidente Ancc-Coop.
Tornando alle dinamiche di crescita, le vendite della Gdo nei primi sei mesi dell'anno sono aumentate dell'1,7%, rispetto all'anno precedente, soprattutto grazie al +2,9% fatto registrare dall'alimentare, mentre per chimica e non food c'è stato un calo del 2,7%. Al grido di food is the new fashion, la spesa per prodotti alimentari al dettaglio è cresciuta in tutte le categorie: cibo confezionato +1,1%, bevande +3,8%, gelati e surgelati +5,4% e cibo fresco +3,5%. E gli italiani sono tornati a porre attenzione alla qualità dei cibi. La salute prima di tutto e il cibo come elisir e terapia, oltre che come piacere. E' questo il nuovo mantra degli italiani a tavola: il 46% pensa infatti che i superfood siano un modo per trattare e prevenire le malattie, per un intervistato su tre la loro assunzione è addirittura alternativa alle medicine tradizionali. I cibi terapeutici (superfood e prodotti assimilabili) valgono ormai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% l'ultimo anno, i superfood l'8%). Tra i superfood figurano, per esempio, i semi di chia, le bacche di acaj e di goji. Guardando al 2016, la spesa media mensile di una famiglia italiana per la spesa alimentare domestica è stata 448 euro. In Valle d'Aosta (548 euro), Piemonte (522 euro) e Campania (498 euro) il top di spesa. Calabria con 385 euro, Abruzzo (396 euro) e Lazio (400 euro) fanalino di coda.
A trainare la spesa, oltre al cibo, sono anche cosmetici, cura del corpo e benessere. Spendiamo 10 miliardi l'anno per la cura del corpo ma trasgrediamo sempre meno: calano i fumatori e gli alcolici. Resta, invece, la passione per il gioco d'azzardo. "Sfortunata - conclude lo studio - visto che siamo il quarto popolo che perde di più al mondo"
Condividi:
Commenti: