Economia

Nella bufera l'Agenzia del farmaco

Commissariare l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. Questa la forte richiesta del presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), Matteo Piovella, dopo l'astronomica sanzione disposta dall'Antitrust nei confronti del cartello Novartis-Roche. La contrapposizione tra i due farmaci Avastin e Lucentis, entrambi impiegati per la cura delle macuolopatie, apre una questione delicatissima molto più facile da risolvere dal punto di vista economico che dal quello sanitario.
La domanda è: questi due farmaci hanno davvero lo stesso effetto per il paziente che li assume? Per la Soi assolutamente sì. Piovella ricorda come la Soi abbia sostenuto dal 2007 l'assoluta equivalenza dei due farmaci per la sicurezza e l'efficacia terapeutica. La differenza, insomma, starebbe soltanto nel prezzo. «Eppure di fatto da un anno le azioni di Aifa hanno bloccato l'utilizzo di Avastin (il farmaco meno costoso, ndr) - attacca Piovella -; ora la sentenza dell'Antitrust rimette le cose a posto e ci obbliga a reiterare la richiesta di un commissariamento dell'Aifa per ripristinare la piena legittimità di utilizzo di Avastin sul territorio nazionale così come avviene in tutto il mondo». Molti i pazienti esclusi dalla cura visto che gli ospedali non potevano più permettersi di fornire l'altro farmaco, il Lucentis, con un prezzo insostenibile per il Sistema sanitario nazionale. Però non tutti gli esperti la pensano allo stesso modo.
Francesco Bandello, professore di Oftalmologia e direttore dell'Unita operativa di oculistica presso il San Raffaele di Milano, spiega che le molecole alla base dei due medicinali sono diverse. In estrema sintesi, l'Avastin, meno costoso, avrebbe però un rischio molto più elevato di effetti collaterali rispetto al Lucentis, eliminato dall'organismo molto più rapidamente. Con l'Avastin sarebbe più elevato il rischio di ipertensione e insufficienza cardiaca.

La decisione sarebbe dettata soltanto «da semplicistiche valutazioni di risparmio» che non tengono conto dalla tutela della salute del paziente.

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