Economia

«Niente nozze per Bmw Resteremo indipendenti»

Pierluigi Bonora

Ian Robertson, classe '58, manager inglese al servizio di Bmw, responsabile delle vendite, lascerà il testimone all'olandese di 52 anni, Pieter Nota, proveniente dalla Philips. Prima di appendere il volante al chiodo («per anni sono stato sulla stessa barca, ora voglio fare qualcosa di diverso; di sicuro non passerò il tempo a fare giardinaggio») Robertson svolgerà per alcuni mesi il ruolo di ambasciatore del gruppo nel «suo» Regno Unito. Dal maggio 2018 sarà libero.

Il manager, al quale l'ex numero uno Norbert Reithofer ha riconosciuto la capacità di raggiungere record di vendite uno dietro l'altro, è sempre stato nella cabina di regia in occasione delle decisioni più importanti prese dal gruppo bavarese. Tra queste, anche quella del recente accordo con Intel, MobilEye e Fca per lo sviluppo di una piattaforma tecnologica sulla guida autonoma. «Da Fca - spiega Robertson - ci aspettiamo un'impronta americana consistente a questo progetto. Ma sono anche sicuro che alla cordata presto si aggiungeranno altri soggetti. Tutta la tecnologia sarà comunque sviluppata presso il campus Unterschleißheim, a Monaco, che verrà inaugurato alla fine dell'anno. Vi lavoreranno 2mila persone, la maggior parte ingegneri».

Nemmeno alla soglia della pensione Robertson vuole commentare l'accordo del 2008, con l'allora Fiat, che non ha avuto seguito. Il piano prevedeva la condivisione di componenti e piattaforme tra Mini e Alfa Romeo. «Dico solo - afferma - che Bmw è fiera di essere indipendente e ritiene che, per avere successo, non sia necessario unirsi a un grande gruppo. Ma siamo sempre disposti a entrare in partnership, come è già accaduto con Toyota».

Di questi giorni è l'alleanza tra Bmw, Daimler, Vw e Ford per costruire una rete paneuropea di stazioni di ricarica rapida per auto elettriche.

Commenti