Economia

"Non comprate quei giocattoli": Ong denuncia condizioni di lavoro in Cina

"Quello che i nostri bambini trovano sotto l'albero, il giorno di Natale, ha troppo spesso, dietro di sé, miseria e sfruttamento"

"Non comprate quei giocattoli": Ong denuncia condizioni di lavoro in Cina

Mancano poche settimane a Natale e una Ong svizzera, la Solidar Suisse, mette in guardia i genitori dal regalare alcuni giocattoli. Si tratta in particolare delle Barbie di Mattel, i G.I Joe di Hasbro e i giochi di Disney, tutti fabbricati in Cina.

Alla base della denuncia della Ong elvetica c'è la condizione, al limite dello schiavismo, in cui sarebbero costretti a lavorare i dipendenti per realizzare questi giocattoli. "Posso lasciare la catena di montaggio non più di 3 minuti, giusto per recarmi alla toilette", ha testimoniato uno dei lavoratori all'organizzazione svizzera.

Le condizioni di lavoro

"Quello che i nostri bambini trovano sotto l'albero, il giorno di Natale, ha troppo spesso, dietro di sé, miseria e sfruttamento", ha denunciato di Solidar Suisse. Settimane lavorative di 100 ore, retribuite con salari insufficienti per condurre una vita dignitosa. Inoltre, le sostanze chimiche, utilizzate dai lavoratori in diverse parti della produzione dei giocattoli, rendono ancora più duro il lavoro e provocano danni alla salute. "I nostri occhi sono spesso irritati", ha confidato a Solidar Suisse un addetto alla catena di montaggio.

"Il problema - ha spiegato a Repubblica Lionel Frei, portavoce dell'Ong elvetica - è che quei giocattoli non hanno un'etichetta in grado di garantire dei metodi di fabbricazione accettabili".

Quindi chi li acquista rischia di rendersi complice, a sua insaputa, di un sistema produttivo al limite dello schiavismo.

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