Economia

«Non esiste un problema sistemico». Al via «Valore Europa», per il credito a famiglie e Pmi

«Non esiste un problema sistemico». Al via «Valore Europa», per il credito a famiglie e Pmi

«Non vedo rischio sistemico»: con queste parole Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit (ieri per il titolo -3% a 5,26 euro), ha liquidato i dubbi emersi, negli ultimi giorni, nella stampa estera sugli esiti degli stress test attesi il 26 ottobre. Mentre Unicredit annuncia nello stesso tempo un'iniziativa per rilanciare i prestiti: «Valore Europa», che si propone di favorire l'accesso al credito di Pmi, startup e famiglie. «Chi parla lo fa in assenza di numeri», ha poi sostenuto il manager nel corso della conferenza stampa seguita al cda di ieri. Ghizzoni ha quindi dichiarato di non vedere particolari ostacoli al superamento dei test da parte delle banche italiane. «Se poi dovessero essercene, si tratterebbe di singoli casi, non di un rischio sistemico». Quanto al crollo degli ultimi giorni subito dal settore, per Ghizzoni «non si tratta di timori sugli stress test, già da tempo ormai scontati dal mercato, ma di un problema di deleveraging e repricing ».

In ogni caso, Unicredit sta attrezzandosi per arrivare preparata all'appuntamento europeo. Dopo la chiusura della partita su Pioneer (grazie a cui il common equity tier 1 salirà di 20-25 basis point rispetto dal 10,5% di giugno), il gruppo sta ultimando la cessione di Uccmb, la piattaforma che gestisce i crediti problematici del colosso bancario. «Abbiamo due offerte sul tavolo (Prelios-Fortress e Lone Star, ndr ) e sono in linea con le nostre attese. Stiamo discutendo per affinare i contenuti dell'offerta e contiamo di arrivare a una scelta entro pochi giorni», ha sostenuto il manager che non si è voluto sbilanciare sui dettagli economici. Posticipata invece al 2015 la costituzione di un veicolo per la gestione dei crediti ristrutturati che Unicredit sta portando avanti da mesi con Kkr e Intesa Sanpaolo.

Il 2015 sarà peraltro un anno cruciale anche sotto un altro aspetto: il rinnovo del cda, con istituzionali (come Blackrock al 5% del capitale) e Fondazioni (al 9%) in posizioni decisamente differenti rispetto a tre anni fa.

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