Economia

Il nuovo business dei sindacati da agenzie di collocamento: più collocano più guadagnano

Pace fatta coi sindacati: Renzi li ingaggia per trovare il lavoro ai disoccupati. Più ne piazzano, più beccano soldi dallo Stato. Ecco come funziona

Il nuovo business dei sindacati da agenzie di collocamento: più collocano più guadagnano

Matteo Renzi prova a far pace con i sindacati. E lo fa mettendo sul tavolo un'offerta che difficilmente la Triplice potrà rifiutare. Anche perché in ballo ci sono davvero un mucchio di soldi. Quando nei prossimi giorni, con la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, entrerà in vigore la prima fase della riforma del lavoro, che introduce il contratto a tutele crescenti, il governo si metterà al lavoro per ideare le strutture che dovranno aiutare i disoccupati a trovare un nuovo lavoro. E qui Renzi vorrebbe che entrassero in gioco i sindacati.

Come anticipa Repubblica, entro maggio il governo intende preparare i nuovi decreti attuativi del Jobs Act. Tra le "politiche attive" sul tavolo di Palazzo Chigi c'è, appunto, la creazione di strutture che aiutino a trovare il lavoro a chi il lavoro non ce l'ha. Quello di cui Renzi ha bisogno sono vere e proprie agenzie per l'impiego, come le multinazionali Manpower, Metis o Adecco, che aiutino a sanare la piaga della disoccupazione. Per i sindacati potrebbe diventare l'occasione per rafforzare i propri bilanci perché, va da sé, il servizio è lautamente retribuito dallo Stato. Più disoccupati collocano, più soldi intascano. "Ricollocare i lavoratori più specializzati può fruttare in media circa 950 euro - spiegano Federico Fubini e Roberto Mania su Repubblica - il voucher sui meno qualificati potrebbe valerne circa 2.500, mentre sui casi più difficili in assoluto non è possibile arrivare a primi da 6.000 euro all'agenzia per il lavoro".

Al vaglio c'è un decreto che ricalca il lavoro fatto da Pietro Ichino per l'allora premier Enrico Letta. Il disoccupato, che beneficerà del sussidio statale, sarà preso in carico da un centro pubblico che dovrà, poi, "smistarlo" a un'agenzia per il lavoro che verrà remunerata con il vaucher solo in caso di successo. Qualora il disoccupato dovesse rifiutare più occasioni di lavoro, l'agenzia dovrà segnalarlo al centro pubblico per l'impiego. Che potrà intervenire e, nel caso, togliergli il sussidio statale.

Nella bozza del decreto si parla di enti no profit e for profit. Eppure la selezione sembra costruita ad hoc per i sindacati. Resta da vedere come si comporterà Susanna Camusso che fino a qualche giorno fa tuonava contro il Jobs Act. La clausola per incassare il voucher è che l'impiego sia assicurato da un contratto a tutele crescenti.

Quello appunto dalla riforma del lavoro di Renzi.

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