A ogni generazione il suo risparmio

Posso vivere la vita che desidero? Potrò farlo negli anni a venire? Sono in grado di guardare al futuro e pianificare le attività finanziarie relative? Sono abituato a fare da solo o mi avvalgo di un professionista capace di orientare le mie scelte d'investimento? Tutto dipenderà da quanti anni si hanno ed a quale generazione si appartiene.

E' quanto emerge dalla ricerca commissionata da IWBank e realizzata da Demia su un campione di 1500 risparmiatori italiani. Due intervistati su dieci associano il futuro ad un periodo inferiore ad un anno, sei su dieci non vanno oltre un orizzonte temporale di cinque, mentre soltanto uno su dieci interpreta tale concetto relativamente ad un periodo superiore ai dieci anni. Tutto dipende dall'effetto del Presentismo, un aspetto comportamentale che induce i risparmiatori a considerare il futuro come una dimensione difficile da distinguere e non sempre inquadrata in un chiaro piano progettuale di lungo periodo e che induce a procrastinare nel tempo le decisioni chiave circa i propri risparmi. Gli approcci al futuro cambiano ancora di più considerando le generazioni di appartenenza. I Baby Boomers (i nati tra il '44 ed il '64) sono quelli che fanno più fatica ad indicare un lasso temporale per identificare il futuro. I Millennials (1984 - 1993) concepiscono il futuro come un periodo che non supera i cinque anni. Gli appartenenti alla Generazione X (1965 - 1983) riescono ad allungare la loro visione del futuro fino ai dieci anni. Questo fa comprendere come non esista una comunicazione finanziaria che possa andar bene per tutti. Baby Boomers, Millennials e Generazione X sembrano, però, tutti d'accordo sulla necessità di affidare al risparmio, alla pianificazione e alla consulenza le proprie garanzie future, a prescindere da quanto, questo futuro, possa essere considerato lontano nel tempo. Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda, sabato alle 16.