Economia

Ok al controllo di Vivendi su Telecom

Resta l'obbligo di scendere in Mediaset. De Puyfontaine verso la presidenza, Recchi vice

Ok al controllo di Vivendi su Telecom

Vivendi ha il controllo di fatto su Telecom Italia. E l'Ue approva. Il benestare comunitario è condizionato a una serie di misure. Tra queste Telecom deve dismettere la quota che detiene in Persidera. Il benestare condizionato dell'esecutivo comunitario è legato al fatto che Telecom Italia è proprietaria in parte di Persidera, una joint venture con il Gruppo Editoriale L'Espresso che opera sul mercato dei mux, ossia detiene le reti digitali terrestri per la trasmissione di canali televisivi.

Tenuto conto della partecipazione di Vivendi in Mediaset, Bruxelles ha chiesto misure per evitare una posizione dominante sul mercato italiano dei mux. Persidera infatti ne ha 5 proprio come Mediaset, ossia il massimo consentito per legge. E dunque per continuare a detenere la quota in Mediaset Vivendi mette in vendita l'asset Telecom che viola vistosamente i limiti Antitrust.

La Commissione europea ha comunque spiegato che la sua scelta non influenza quella di Agcom che ha imposto a Vivendi, entro un anno, di scendere in una delle due società. Vivendi è infatti primo azionista di Telecom con il 24% e secondo socio in Mediaset con il 29,9% dei diritti di voto, troppo per la legge italiana sulle concentrazioni tra media e tlc. Vivendi, tra l'altro a breve, dovrà anche presentare un piano sulle modalità con le quali la società intende ottemperare alle indicazioni di Agcom. L'Ue ha tenuto a sottolineare che la sua decisione è subordinata al pieno rispetto di questi impegni.

Qualcosa in più si potrà comunque sapere dal cda di Telecom anticipato a domani. Che potrebbe anche vedere un cambio al vertice. E dunque Arnaud de Puyfontaine, ad di Vivendi e ora vicepresidente di Telecom potrebbe diventare presidente della società al posto di Giuseppe Recchi che prenderebbe il suo posto. Come era nei piani della società controllata da Vincent Bollorè prima delle richieste di chiarimento sul controllo della Ue. Sullo sfondo c'è anche un'altra questione. Vivendi, quando ha assunto gli impegni con la Ue per la cessione di Persidera, non ha comunicato nulla all'ad Flavio Cattaneo. Che quando l'ha saputo si è giustamente seccato.

Ora bisognerà capire quale sarà l'atteggiamento di Cattaneo obbligato alla vendita. Persidera, la società dei mux, vale a libro 200 milioni di euro ed è controllata al 70% da Telecom e al 30% dal Gruppo Espresso. Già un paio di anni fa Telecom aveva provato a venderla ma era pervenuta un'unica offerta dal fondo Clessidra mentre F2i, aveva espresso interesse ma non aveva concretizzato l'offerta. Alla fine la vendita fu annullata perchè l'offerta di Clessidra era troppo bassa. Ora in corsa per la società potrebbero tornare dei fondi infrastrutturali o dei broadcaster. In questo caso gli unici a poter essere interessati ad acquisire 5 mux sul digitale terrestre sono Sky o Discovery. Sullo sfondo c'è sempre la vertenza tra Vivendi e Mediaset per il mancato acquisto di Premium. Ieri la pay tv controllata da Mediaset ha varato un aumento di capitale 142 milioni per ripianare le perdite 2016 della pay-tv. Telefonica azionista con l'11% si è però astenuta. L'operazione comunque era già nota e già contabilizzata nei conti Mediaset dello scorso esercizio.

Intanto in Borsa si perde l'appeal speculativo Telecom iieri è sceso dell'1,89% , Mediaset del 2,8%.

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