Economia

«Ora Alfa provi a prenderci Bmw fiera di correre sola»

Il manager di Monaco: «La competizione sana e forte ci piace Giulia e Maserati Levante? Devono arrivare dove noi siamo già»

Tra poco più di un mese si apre ufficialmente la sfida premium di Alfa Romeo: dal 15 aprile la nuova Giulia potrà essere ordinata, mentre le prime consegne avverranno alla fine di maggio. Un colpo di acceleratore Fca lo ha dato anche alla seconda novità del Biscione, il Suv Stelvio, la cui disponibilità sarebbe già entro la fine del 2016. Per la produzione di quest'ultimo, in pole ci sarebbe l'impianto di Cassino, lo stesso che sfornerà Giulia. Su Cassino e Termoli, dove nascono i motori, si stanno concentrando i primi forti investimenti della «nuova» Alfa Romeo.Pomigliano, per ora, può attendere. In lista di attesa, per gli altri modelli, prima ci sarebbe Mirafiori. Fatta questa premessa, il mondo dell'auto guarda alla svolta del Biscione con interesse e curiosità. Soprattutto i costruttori tedeschi, sfidati apertamente da Sergio Marchionne e da Harald Wester, ad di Alfa Romeo e Maserati.Nel mirino c'è soprattutto Bmw, con la sua Serie 3, e Ian Robertson, membro del board bavarese con responsabilità alle vendite e al marketing, dice subito che «non sottovalutiamo mai le sfide». «La competizione sana e forte fa parte del Dna di Bmw - aggiunge durante un colloquio con il Giornale -; a me, poi, piacciono alcuni dei marchi italiani. Detto questo, Bmw è un player globale che ha venduto 2,5 milioni di auto nel 2015». Ed ecco il manager di origine inglese lanciare le sue provocazioni: «Bmw - afferma, toccando subito il tallone d'Achille dell'Alfa Romeo di oggi - è presente in tutte le nicchie e in tutti i mercati. Da questo punto di vista, quindi, gli altri (gli italiani, ndr) devono arrivare dove noi siamo già».Il messaggio a Marchionne e Wester è più che chiaro e riguarda anche l'altra novità che sta per entrare nelle concessionarie, cioè Levante, il primo Suv di Maserati: prova a prenderci, sembra dire Robertson, riadattando il titolo di un film con protagonisti Leonardo Di Caprio (la «lepre») e Tom Hanks (l'inseguitore). Per Fca, dunque, uno stimolo a partire con il piede giusto, dopo i noti rinvii, e a dare filo da torcere a Bmw e agli altri concorrenti diretti nella sfida premium, come Audi, Mercedes-Benz e Jaguar.Ma Robertson, durante la discussione, tocca un altro tasto riguardante un tema, quello del consolidamento tra Case automobilistiche, ritenuto da Marchionne come un passo fondamentale per affrontare le future battaglie e i pesanti investimenti richiesti. «Il ceo di Fca - commenta il manager - ha le sue opinioni, ma Bmw è fieramente indipendente. Credo che abbiamo dimostrato che, come marchio premium, possiamo essere di grande successo, con profitti elevati e risultati finanziari al top nell'intero comparto automotive. A questo punto dico che la nostra indipendenza è la risposta corretta al tema che mi ha posto».Da Robertson, infine, una riflessione sul dieselgate innescato dal Gruppo Volkswagen: «Come Bmw Group - puntualizza - non siamo stati coinvolti in nessuna delle inchieste. In tutti i Paesi dove hanno fatto test di controllo è emerso che i valori delle emissioni sono ai livelli attesi.

Nessun cambiamento anche nei comportamenti della clientela, che continua ad amare i motori diesel».

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