Economia

Ora Alitalia ha bisogno del primo "pilota" per la rotta verso le Fs

Tra i papabili Bonomi, che apre alle Ferrovie L'ex commissario: «C'è grande entusiasmo»

Ora Alitalia ha bisogno del primo "pilota" per la rotta verso le Fs

Il terremoto ad Alitalia arriva nel momento più delicato, quello della scelta del percorso da intraprendere per guardare al futuro. Luigi Gubitosi ha lasciato ieri l'incarico di commissario straordinario, che condivideva con Enrico Laghi e Stefano Paleari da «primus inter pares». In questi 18 mesi di amministrazione straordinaria è stato lui il vero manager, l'uomo che ha condotto il lavoro, per quanto possibile, di riorganizzazione e risanamento.

La domanda è scontata: e ora? Ieri già circolava qualche nome: quello di Roberto Scaramella, ad Meridiana ed ex presidente Enav, e quello di Giuseppe Bonomi, ex presidente di Alitalia e di Sea, oggi ad di Arexpo. Lo stesso Bonomi si è detto «favorevole» alle Fs in Alitalia, «ma non al 51%». I sindacati, piuttosto, hanno espresso unanime preoccupazione: la Fnta insiste che la scelta deve cadere su un manager del settore, perchè il trasporto aereo è così complesso che non s'improvvisa. La legge prevede che i commissari siano tre; Gubitosi sarà dunque rimpiazzato, come ha anticipato il ministro Di Maio.

Sul tavolo c'è innanzitutto l'operazione con Ferrovie, tanto voluta da Palazzo Chigi ma che trova scettici sia i vertici della holding ferroviaria, sia molti esperti del settore. Alla newco poi potrebbero/dovrebbero aggregarsi altri partner, Delta e Easyjet, che hanno presentato offerte al bando di gara. Ora, con l'uscita di Gubitosi, si modifica leggermente il rapporto con Delta, che era favorito dalle buone relazioni personali del commissario con il vertice della compagnia Usa. Questa metterebbe un chip, 100 milioni si dice, poco di più le Fs: poco, rispetto alle esigenze di capitale della compagnia, minimo due miliardi. Easyjet ha sempre confermato il proprio interesse, ma il suo ingresso verrebbe altererebbe la fisionomia di Alitalia, cosa che si è sempre detto di non voler fare. Qualcuno pensa, infine, che Lufthansa, ora defilata, possa rientrare all'ultimo, ottenendo i tagli che ha chiesto come condizione. Va ricordato che i commissari possiedono tre offerte per il solo handling, che, se portate a buon fine, farebbero d'un colpo dimagrire il gruppo di 3.200 dipendenti di terra. Altra cosa da tener presente: le Fs, alleate a doppio filo, potrebbero assorbire un consistente numero di esuberi.

Ieri Gubitosi ha scritto una lettera a tutti i 11.900 dipendenti, riferendosi ai 18 mesi di «una straordinaria avventura» grazie alla quale ora Alitalia migliora la rotta e i conti. Quanto al progetto Fs, dice testualmente: «Sono favorevolmente impressionato dall'entusiasmo e dalla professionalità della dirigenza e del team che sta lavorando al progetto». «Il 2 maggio 2017 spiega - le prospettive erano molto negative, oggi la società ha ripreso quota, continua a crescere, a novembre a doppia cifra, le performances ci vedono tra i leader a livello mondiale, in un processo di continuo miglioramento del business». Tutti meriti dei commissari, ai quali va ricordato - non era richiesta un'opera di ristrutturazione per il lungo periodo.

E infatti la compagnia continua a perdere 1,7 milioni al giorno: tutt'altro che una società risanata.

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