Economia

Orsini al governo: "Meno Truman Show e più politiche industriali condivise"

Il presidente di FederlegnoArredo: " la crescita del Paese passa dalle imprese e dal mondo associativo"

Orsini al governo: "Meno Truman Show e più politiche industriali condivise"

“Il Governo deve capire che la crescita del Paese passa dalle imprese e dal mondo associativo, meno Truman show e più politiche industriali condivise", Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo interviene così nel dibattito sulla politica economica. Una presa di posizione decisa che arriva dal mondo delle imprese del legno, dell’arredo e del design che ha un ruolo importante nel settore manifatturiero italiano e nell’export del made in Italy.

“Vedo con piacere dagli articoli di alcuni commentatori che la questione industriale comincia a farsi strada sulle prime pagine dei giornali. Voglio sperare che non si tratti soltanto della conseguenza di legittime azioni di lobby per la difesa di accordi importanti come quello di Arcelor per l’ex Ilva o come la risposta – obbligata - alle minacce di revoca della concessione governativa alla famiglia Benetton per Autostrade, ma rifletta davvero una maggiore consapevolezza che il destino del nostro Paese è legato alla forza della nostra manifattura e delle nostre imprese”, sottolinea Orsini.

“La centralità della questione industriale, posta con forza dall’inizio del suo mandato dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è patrimonio delle nostre aziende e di tutto il sistema associativo - di cui FederlegnoArredo ne è protagonista e testimonial in Italia e nel mondo con il Salone del Mobile di Milano, di Shanghai e di Mosca - e non solo di singoli imprenditori - aggiunge -.

Oggi è imprescindibile - conclude -riallineare le priorità del Paese sull’imperativo della crescita e del lavoro ed è fondamentale che i media esercitino sino in fondo il proprio ruolo, valorizzando da un lato le esigenze ormai indifferibili della società e dei suoi giovani, dall’altro aiutando la politica ad uscire dal Truman show di una campagna elettorale permanente”.

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