Economia

Palle di Natale: tasse, bugie e una patrimoniale occulta

Il vero pacco di Natale lo ha confezionato il governo Letta, ma non lo scartate: dentro ci sono solo tasse e prelievi

Il pacco di Natale quest’anno lo regala Enrico Letta. Non lo scar­tate. Non fatevi ingannare dalla confezione ben infiocchetta­ta, dentro non ci sono sogni e speranze, ma solo tasse e prelie­vi. Chi lo apre si sente immediatamente ancora più povero. È la strategia della depressione. Pensavate di esservi liberati dell'Imu? Sbagliato. Le tasse sulla casa sono ancora tutte lì, al­la fine è solo un trucco di parole, hanno cambiato i nomi e moltiplicato i tributi. Il risultato è che ogni casa verrà punita, perché gli immobili per il governo sono come il maiale: non si butta via niente, neppure la spazzatura.
Lo Stato chiede, ma in cambio almeno offre sicurezza? Neppure per sogno. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Cancellieri, quasi tremila detenuti possono andarsene a spasso. Porte aperte poi agli immigrati. Letta ha
promesso di cambiare la Bossi-Fini e il sistema di accoglienza. E come gran finale, cittadinanza italiana a tutti, con l’introduzione dello Ius soli .
Scartate ancora? Allora guardate bene, nel pacco c’è anche una patrimoniale occulta, neppure nascosta tanto bene. Scrive il Sole 24 Ore: il fisco alza il tiro sui risparmi e le tasse sfiorano i 18 miliardi. Il governo ci ha regalato una patrimoniale spezzatino, sempre meno timida. Aumento del prelievo fiscale su attività finanziarie, conti e investimenti.
Non vi basta? Eppure avete già trovato l’Iva che il governo ha aumentato al 22 per cento. Una cifra astronomica, pensate che la decima medievale della Chiesa era appunto il 10 per cento e che i coloni americani si ribellarono agli inglesi per una tassa sul tè del 2 per
cento.
Se siete dei lavoratori autonomi e pensavate di esservi salvati, guardate bene, nel pacco c’è anche l’aliquota previdenziale degli artigiani passa dal 21 al 22 per cento nel 2014, al 23,5% nel 2015 e al 24% nel 2016.
Forse conviene berci su per dimenticare. Come non detto. Ti tolgono pure il brindisi di Capodanno. La federvini denuncia
che oltre all’aumento delle accise al 12 per cento di ottobre, in calendario sono già segnati altri tre aumenti, a gennaio, a marzo e a gennaio del 2015.
Meglio volare al cinema per cancellare quest’incubo. Ma subito, prima che cominci l’anno nuovo perché dal primo gennaio è previsto l’aumento della benzina, per coprire la credit tax del cinema.
Buon Natale. E speriamo che il governo Letta non arrivi alla Befana.

Non sia mai che ci arrivino altri regali.

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