Economia

Panama papers: il Fisco pronto a indagare

L'Agenzia delle Entrate visionerà i documenti. Dalla Spagna alla Francia, così si muoveranno gli altri Paesi

Panama papers: il Fisco pronto a indagare

La fuga di notizie che riguarda le migliaia di conti offshore già ribattezzata Panama Papers ha messo in allarme il Fisco di diversi Paesi, facendo scattare una vera e propria caccia all'evasore.

Anche l'Agenzia delle Entrate italiana ha chiesto di visionare i milioni di documenti e starebbe in queste ore elaborando le strategie e attivando i contatti internazionali per ottenere tutto il dossier relativo ai circa 800 contribuenti italiani coinvolti, per poi attivare con rapidità le relative indagini.

In Spagna L'Agencia Tributaria (l'agenzia delle entrate) ha aperto un'indagine sulle persone che figurano nei Panama Papers, tra cui il calciatore argentino Lionel Messi, la sorella del re emerito Juan Carlos ed il regista Pedro Almodovar. Il fisco spagnolo, secondo i media locali, esamina le dichiarazioni di beni e diritti situati all'estero, obbligatorie per tutte le persone fisiche e giuridiche residenti in Spagna.

La giustizia francese ha poi aperto un'inchiesta dopo le informazioni rivelate dai Panama Papers. Si tratta, ha fatto sapere un portavoce della procura francese per i reati economici, del sospetto di riciclaggio di denaro in relazione a gravi casi di evasione fiscale. Il ministero delle Finanze francese ha già annunciato che chiederà di avere accesso ai documenti.

La Finma, Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari, aprirà un'indagine preliminare: "Chiariremo in che misura hanno utilizzato le banche svizzere i servizi di questo studio legale e se è stata violata la regolamentazione svizzera". Tuttavia, per il momento, la procura svizzera non avvierà indagini. "Per aprire un procedimento penale e adottare sanzioni, ci devono essere sospetti sufficienti", ha fatto sapere un portavoce.

Il ministero delle Finanze olandese ha invece dichiarato che le autorità fiscali esamineranno le informazioni pubblicate e valuteranno se si è trattato di evasione fiscale. La Banca Centrale olandese, come organo supervisore, già aveva aperto un'indagine su un trust per sospetti di riciclaggio di denaro nel settore calcistico. Secondo alcuni media, nei Panama Papers verrebbero citate due società olandesi di marketing sportivo apparse anche nelle indagini Usa sulla Fifa.

Anche a Israele le autorità fiscali hanno aperto un'indagine: "Controlleremo la lista, indagheremo se ci sono cose che non sono legali secondo il diritto israeliano", ha detto un portavoce, senza fornire altri dettagli.

L'Ufficio anti corruzione ucraino ha fatto sapere invece che non indagherà sul presidente Petro Poroshenko, che secondo le rivelazioni avrebbe creato una società offshore per trasferire giuridicamente la sua società di dolci alle Isole Vergini britanniche nell'agosto del 2014. "Secondo la normativa vigente - ha fatto sapere l'ufficio - il presidente non fa parte dell'elenco di funzionari su cui l'ufficio può aprire indagini".

In Russia il portavoce del Cremlino, Vladimir Peskov, dopo la pubblicazione dei Panama Papers, da cui emergono, tra l'altro, transazioni che portano al circolo di amici del presidente russo ha affermato che Vladimir Putin è nel mirino dell'inchiesta dell'Icij per via delle elezioni legislative che si terranno in Russia il prossimo settembre. Il Cremlino non ha nascosto il suo disappunto per l'inchiesta, denunciando, sempre attraverso le parole di Peskov, la crisi del giornalismo investigativo di qualità e di come "se ne sia persa la tradizione".

L'opposizione islandese ha chiesto invece le dimissioni del premier del Paese, Sigmundur Gunnlaugsson, il cui nome appare sui Panama Papers. Ma Gunnlaugsson ha già fatto sapere che non si dimetterà.

Più di 22mila persone, su un Paese di 320mila abitanti, hanno firmato una petizione perché lasciasse.

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