Economia

Parigi premia De Benedetti per il grande flop di Olivetti

L'Ingegnere riceve la Legion d'Onore per aver "trasformato l'Olivetti nella società più competitiva d’Europa". Peccato che l'azienda di Ivrea venne devastata

Parigi premia De Benedetti per il grande flop di Olivetti

Carlo De Benedetti è stato insignito Commandeur de la Lègion d’Honneur. È stata Catherine Colonna, ambasciatore di Francia in Italia, a dargli l'onorificenza nel corso di una cerimonia che si è tenuta oggi a Palazzo Farnese a Roma. Il motivo? L'aver "trasformato la fabbrica Olivetti, allora in crisi, nella società più competitiva d'Europa". Peccato che non più di vent'anni fa l'Ingegnere lascò la "competitiva" azienda di Ivrea in uno stato agonizzante. Di quella che un tempo era l'orgoglio del genio italiano, dopo il passaggio di De Benedetti ne sono rimaste solo macerie.

Durante la cerimonia l'ambasciatore ha ricordato il percorso professionale di imprenditore, "eccezionale e visionario" che ha "trasformato la fabbrica Olivetti, allora in crisi, nella società più competitiva d’Europa". Così come l’aver trasformato le Compagnie Industriali Riunite "in una delle più grandi holding italiane". Ha poi sottolineato il suo ruolo di "fine osservatore" dell’uomo, "uno dei principali attori nel dibattito pubblico in Italia, in Francia come in Europa, un umanista ed un europeo convinto". Non da ultimo "l’aver creato la Fondazione Rodolfo De Benedetti con attività di ricerca su tematiche dell’impiego e della riforma dello stato sociale". Il diplomatico ha reso omaggio all’impegno dell'Ingegnere "in favore dei valori di libertà, indipendenza e solidarietà oltre alla competenza che ha saputo mettere al servizio di un avvicinamento tra Italia e Francia". "Un legame - ha spiegato Colonna - che lo unisce alla Francia anche dal punto di vista personale" in quanto il figlio è sposato con una scrittrice francese.

"Sono particolarmente grato alla Francia - ha ringraziato Carlo De Benedetti - che ha voluto riconoscermi questa altissima onorificenza e in particolare per le motivazioni espresse". Zitto zitto, l'Ingegnere si è portato a casa l'onorificenza pur sapendo che venir premiato per il lavoro svolto all'Olivetti. Ai francesi sarà, probabilmente sfuggito che, quando De Benedetti se ne andò, lasciò l'Olivetti in braghe di tela.

Altro che azienda "competitiva".

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