Economia

Parte il riassetto di Esselunga

Giuliana e Marina Caprotti salgono al 100% della holding

Giuliana Albera Caprotti, seconda moglie di Bernardo Caprotti, con la figlia Marina - che tramite Unione Fiduciaria detengono il 70% del capitale di Supermarkets Italiani, controllante di Esselunga - hanno esercitato il diritto di acquisto del restante 30% del capitale, salendo così al 100 per cento. Il pacchetto rilevato era in mano a Violetta e Giuseppe Caprotti, figli di primo letto dell'imprenditore milanese scomparso.

Esselunga, riporta una nota, è stata informata che il prezzo d'acquisto verrà determinato da terze parti indipendenti. Inoltre, una parte rilevante del prezzo d'acquisto che sarà corrisposto dagli azionisti potrebbe essere finanziata attraverso il ricorso al debito. Bernardo Caprotti aveva deciso nel testamento di lasciare il 70% della holding a Giuliana e alla figlia Marina, e il 30% restante ai figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta. Per la parte immobiliare invece a Giuliana e Marina era andata una quota del 55% e il 45% sempre a Giuseppe e Violetta. Per i conti correnti aveva previsto 75 milioni alla segretaria Germania Chiodi, mentre la quota restante venne divisa tra i cinque nipoti dell'imprenditore, Fabrizio e Andrea (figli del fratello minore Claudio) e i tre figli di Giuseppe. Già nel 2017 era intervenuto un accordo per l'uscita di Giuseppe e Violetta da Villata partecipazioni, la società che gestisce gli immobili. Allo stesso tempo era stata concessa una opzione call per acquisire le azioni di Giuseppe e Violetta entro quattro anni qualora non fosse andata in porto l'opzione di un collocamento sul mercato della quota.

A ottobre Esselunga ha dato incarico a Zaoui&C, casa d'affari con base a Londra, di valutare le diverse opzioni per il futuro del gruppo della grande distribuzione, tra le quali c'è anche l'Ipo per la quotazione in Borsa.

Sulla base dei multipli dei concorrenti internazionali come Carrefour, Casino o Metro, Esselunga considerando l'unicità del marchio italiano viene valutata tra i 4 e i 4,5 miliardi.

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