Economia

Pensioni, è raffica di controlli: che cosa rischia chi è all'estero

Il protrarsi dell'emergenza sanitaria ha di fatto prodotto un ulteriore slittamento delle scadenze previste dall'Ente

Pensioni, è raffica di controlli: che cosa rischia chi è all'estero

A causa dell'emergenza sanitaria, i controlli predisposti dall'Inps per verificare l'esistenza in vita dei pensionati residenti all'estero dovranno slittare ancora una volta rispetto a quanto inizialmente stabilito.

Queste procedure di accertamento avevano già subito una brusca battuta d'arresto durante la primavera del 2020, ovvero in pieno lockdown, ma erano riprese con regolarità verso la fine dell'estate. A causa del protrarsi dell'emergenza sanitaria nel continente europeo, tuttavia, i controlli si sono nuovamente arenati.

Secondo quanto programmato dall'Inps tramite la circolare numero 3102 dello scorso 11 agosto, i controlli 2020/2021 si sarebbero dovuti svolgere in due distinte fasi, tenendo dichiaratamente conto dei livelli di emergenza sanitaria in essere nei Paesi in cui risiedono i pensionati oggetto di verifica. Con la collaborazione di Citibank e della rete consolare, pertanto, l'ente era riuscito a far ripartire gli accertamenti precedentemente interrotti.

Per quanto riguarda la Fase 1 (in calendario tra ottobre 2020 e marzo 2021), l'Inps aveva già iniziato a comprovare l'esistenza in vita dei pensionati residenti nei Paesi del sud America, del centro America, del nord America, dell'Asia, dell'estremo Oriente, della Scandinavia e dell'est Europa. "Le comunicazioni sono già state inviate ai pensionati a partire dal 1° ottobre 2020, e le attestazioni di esistenza in vita sono attese entro il 5 febbraio 2021", aveva spiegato l'ente in un comunicato ufficiale, come riportato da "Investire Oggi".

La nuova ondata di diffusione del Coronavirus ha tuttavia costretto l'Inps a protrarre di tre mesi il termine ultimo previsto per l'invio di tali comunicazioni (la scadenza è ora programmata per il prossimo 7 maggio). Se l'attestazione di esistenza in vita non dovesse pervenire entro la data di scadenza prevista, l'ente sarà autorizzato ad interrompere l'erogazione dell'assegno a partire dal mese successivo (giugno 2021). Nel frattempo il pensionato avrà la possibilità di riscuotere la pensione solo in contanti presso le agenzie Western Union del suo Paese di residenza. Così facendo dovrà dare attestazione della propria esistenza in vita direttamente alla banca, esibendo allo sportello i documenti personali come ulteriore elemento di prova. Se invece la riscossione non dovesse verificarsi neppure in questo modo, la pensione sarà immediatamente interrotta.

Anche la Fase 2 (programmata tra gennaio/giugno 2021 per i residenti in Europa, Africa e Oceania) ha subito uno slittamento a causa dell'emergenza sanitaria. "Si differisce di quattro mesi l’avvio della campagna di verifica, programmato a gennaio 2021. Pertanto, Citibank NA avvierà la spedizione dei moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita la prima settimana di maggio 2021 e tale modulistica dovrà pervenire alla banca entro il 7 settembre 2021", si legge infatti nella circolare 225 dell'Inps. Permane anche in questo caso la possibilità di prelievo in contanti presso Western Union in caso di mancata comunicazione entro le scadenze previste prima della sospensione dell'assegno.

Dopo aver ricevuto il modulo via posta all'indirizzo indicato, i diretti interessati dovranno compilarlo, apponendo poi la propria firma con la necessaria certificazione di autenticità da parte delle autorità consolari o di quelle locali autorizzate. Il tutto dovrà essere inviato presso "PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom".

Per i residenti in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada e Australia è previsto anche l'invio telematico delle pratiche, purchè effettuato da operatori in possesso delle qualifiche professionali sufficienti per rientrare nella lista dei "testimoni accettabili".

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