Economia

Più ricavi per Fca, ma niente cedola

Giro d'affari a 96,1 miliardi e 632 milioni di utile. Marchionne torna a guadagnare in Europa nel quarto trimestre

Se il 2014 è servito a mettere al loro posto tutti i pezzi necessari per costruire Fca, l'esercizio 2015 rappresenterà una «pietra miliare» per lo sviluppo degli obiettivi del gruppo automobilistico. Alla conference call, seguita all'approvazione dei dati di bilancio del quarto trimestre e dell'intero anno passato, l'ad Sergio Marchionne non ha nascosto la soddisfazione per come il gruppo è entrato nel nuovo anno (96,1 miliardi di ricavi nel 2014, l'11% in più; ebit salito a 3,7 miliardi, escluse le componenti atipiche; utile netto di 632 milioni, ma sarebbe stato di 955 senza le componenti atipiche; debito netto industriale a 7,7 miliardi; 26,2 miliardi di liquidità disponibile, in aumento di 3,5 miliardi rispetto al 2013) con 4,6 milioni di veicoli venduti (+6%) e volumi record (più di un milione di immatricolazioni) per il matchoo Jeep, mentre Maserati ha segnato un +137% che equivale a 36.448 automobili uscite dalle concessionarie0.

Il cda, presieduto da John Elkann, ha comunque deciso che non verserà alcun dividendo allo scopo di rafforzare ulteriormente i mezzi finanziari a supporto del piano quinquennale al 2018. In controtendenza ieri il titolo Fca a Milano: scivolato in rosso dopo l'uscita dei conti, ha via via recuperato in territorio positivo per chiudere però a -0,17% (11,56 euro). Il mercato, in proposito, oltre ai dati, si aspettava da Marchionne qualche novità sul collocamento del 10% di Ferrari («avverrà entro l'anno», ha ribadito l'ad) o su nuove operazioni straordinarie (indicazioni sul terzo socio).

Da parte sua, il Cavallino (2,8 miliardi di ricavi: +18%) ha consegnato lo scorso anno 7.255 supercar (+4%), mentre nel risultato operativo di 389 milioni sono inclusi 15 milioni, riferibili al costo del compenso erogato all'ex presidente Luca Cordero di Montezemolo.

Marchionne, intanto, guarda avanti e per il 2015 è ottimista: «In tutte le regioni dove Fca opera - afferma - registreremo conti in nero». Quindi l'elogio ad Alfredo Altavilla, responsabile dei mercati Emea (Europa, Africa e Medio Oriente), e al suo team «visto che i conti del gruppo nella regione sono stati riportati quasi in equilibrio già nel quarto trimestre; le cose possono cambiare», ha aggiunto Marchionne. La ripresa riguarda soprattutto l'Europa, partita da un rosso di 700 milioni, ridotto nel 2013 a 506 e tagliato nuovamente a 109 milioni nell'ultimo esercizio. Nel quarto trimestre, quindi, il ritorno dell'attivo con un risultato positivo di 28 milioni, il primo a distanza di anni. «Sono incoraggiato dalla direzione che sta prendendo il business in Europa - ha commentato l'ad -: non stapperò bottiglie di champagne, ma sull'Emea sto diventando ottimista per quanto possa sembrare strano detto da uno che è stato tanto negativo negli ultimi 4-5 anni». Sempre nell'Emea i ricavi netti nel 2014 sono stati pari a 18 miliardi (+4%) per effetto dei maggiori volumi e un mix più favorevole, principalmente grazie al buon andamento delle vendite di furgoni, della famiglia Fiat 500 e del marchio Jeep.

Qualche ombra, nonostante i dati in crescita del 2014, resta ancora sull'area Apac (Asia e Pacifico), «la più problematica - spiega l'ad - in termini di aspettative sulla redditività». Nella regione Nafta (Usa e Canada) le vendite hanno sfiorato quota 2,5 milioni (+15%) con ricavi netti per 52,5 miliardi (+15%). In America Latina (Latam) le consegne sono state pari a 827mila unità, in diminuzione del 13%: l'andamento riflette la debolezza dei principali mercati dell'area. Fca ha comunque mantenuto la propria leadership in Brasile con una quota mercato complessiva del 21,2 per cento.

Per il 2015 Marchionne stima di consegnare nel mondo tra 4,8 e 5 milioni di veicoli, con ricavi per 108 miliardi, un ebit tra 4,1 e 4,5 miliardi, l'utile netto intorno a 1-1,2 miliardi e un debito compreso in un intervallo tra 7,5 e 8 miliardi.

Infine, un nuovo annuncio sulla fabbrica di Melfi dalla quale escono Jeep Renegade e Fiat 500X: entro il terzo trimestre l'occupazione sarà piena.

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