Economia

Il piano di Draghi per la ripresa: "Acquisti bond dal 9 marzo"

La Bce lascia i tassi fermi e alza le stime sulla crescita. Draghi: "Dal qe i primi effetti postivi". E avverte: "Non saremo indulgenti"

Il piano di Draghi per la ripresa: "Acquisti bond dal 9 marzo"

Il programma di quantitative easing della Bce partirà il 9 marzo e si concluderà nel settembre 2016 se l’inflazione sarà tornata prossima ai livelli prefissati. L'ammontare degli acquisti di titoli sarà pari a 65 miliardi di euro al mese. Contemporaneamente Francoforte continuerà ad acquistare covered bond e Abs. "La politica monetaria espansiva della Bce - ha spiegato il governatore Mario Draghi - sta già procedendo significativi effetti positivi sull’economia dell’Eurozona".

Il direttivo della Bce, riunitosi a Nicosia, ha lasciato invariato il refi, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, al minimo storico dello 0,05%. Fermo anche il tasso sui depositi che resta negativo a -0,20%. Invariato il tasso marginale allo 0,20%. Tutto come previsto. La vera attesa di oggi era, invatti, il consueto intervento del presidente dell’Eurotower che ha illustrato i tempi e le modalità di applicazione del quantitative easing, l'allentamento quantitativo e cioè le misure straordinarie, incluso l’acquisto di bond governativi, con cui l’Eurotower e le altre banche centrali nazionali intendono ridare fiato all’economia e rialzare l’inflazione. "Il quantitative easing - ha sottolineato Draghi - è la parte finale delle misure prese a partire dal giugno dello scorso anno, misure che hanno funzionato, cosa che il direttivo della Bce di oggi ha constatato con una certa soddisfazione". Il presidente della Bce ha spiegato che gli obiettivi vengono raggiunti "gradualmente". "Anche la reazione dei mercati - ha fatto notare - è stata piuttosto efficace".

"Gli ultimi dati economici e in particolare le ricerche disponibili a febbraio - ha spiegato Draghi - mostrano alcuni ulteriori miglioramenti dell’economia all’inizio dell’anno. Guardando avanti, ci aspettiamo che la ripresa economica si ampli e si rafforzi gradualmente". La Bce ha rialzato le stime sulla crescita del pil dell’Eurozona, portandole all'1,5% nel 2015, all’1,9% nel 2016 e al 2,1% nel 2017. Nel dicembre scorso la Bce prevedeva, infatti, un pil a +1% nel 2015 e a +1,5% nel 2016. "Una ripresa ciclica in base alle nostre previsioni di marzo non lasciano spazio a compiacenza", ha detto Draghi invitando a non rilassarsi in base al rialzo delle stime di crescita. La Bce ha rivisto anche le stime sull’inflazione dell’Eurozona. Nel 2015 prevede che i prezzi restino invariati rispetto al +0,7% previsto e dicembre e nel 2016 prevede un’inflazione a +1,5% contro il precedente +1,3%. Per il 2017 stima i prezzi a +1,8%.

"Il tasso di inflazione nell’Eurozona appare destinato ad aumentare gradualmente a fine 2015 - ha spiegato Draghi - l'Eurotower monitorerà con attenzione i rischi per le prospettive dei prezzi".

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