Economia

Piazza Affari nel segno del Toro

Secondo gli analisti l'indice FtseMib potrebbe salire a 26mila punti. Banche appetibili e opportunità da auto. Cautela sul greggio

Sofia FraschiniFare l'oroscopo alle Borse? Mai facile. Spesso pericoloso. C'è sempre il rischio di cantonate. E un conto è prevedere come andrà ai Leoni, o ai Sagittari; altro è azzeccare la traiettoria, spesso ondivaga, di azioni, bond e valute. Ma per gli operatori il rischio fa parte del mestiere. E dunque, eccoli, cimentarsi nel più classico degli esercizi di fine anno: dirci come andrà nel 2016. I punti da cui partire sono questi: azioni contro obbligazioni; mercati europei (e in particolare quelli di Italia e Spagna) preferiti a quelli emergenti e a quello americano. Un certo equilibrio tra euro e dollaro. Volatilità legata ai tassi, ma anche alle incognite elettorali (presidenziali Usa e politiche in Russia) e al referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. Bene. E la nostra Borsa? Anche il 2016 si annuncia ricco di soddisfazioni, per chi saprà scegliere con attenzione sul fronte azionario. «Sui mercati azionari, crediamo che gli indici europei possano evidenziare performance migliori rispetto a quelli statunitensi grazie alle divergenti politiche monetarie delle rispettive banche centrali» commenta IG in un report sul 2016, spiegando che «l'accelerazione della ripresa dell'area euro e le attese di nuove misure della Bce dovrebbero attirare l'attenzione degli investitori globali». L'indice tedesco potrebbe tornare a vedere, nel breve periodo, i massimi storici toccati quest'anno, a quota 12.400 punti. Più brillante dovrebbe essere, però, la performance degli indici azionari della «periferia», come il FtseMib e l'Ibex, ancora lontani dai massimi pre-crisi. «Riteniamo - continua il report - che l'indice italiano, il migliore a livello mondiale da gennaio, possa continuare a essere la prima scelta degli operatori anche nel 2016. Così, abbiamo fissato il nostro target a 12 mesi per il FtseMib a 26.000 punti». Guardando più in profondità a Piazza Affari, per Exane Bnp Paribas le banche nel 2016 saranno ancora un buon investimento. Un ruolo centrale avrà l'M&A (fusioni e acquisizioni) tra le popolari, considerato «come un catalizzatore chiave per la sovraperformance nel 2016». Goldman Sachs preferisce finanziari (banche e assicurazioni), tlc e media, su cui conferma la raccomandazione overweight (sovrappesare il titolo in portafoglio), mentre resta neutrale sulle utility e sull'auto. Anche Icbpi è selettivamente positiva sulle banche grazie alla ripresa dell'M&A e alla riduzione del costo del rischio di credito: buy su Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare, Creval e su asset management (Banca Generali e Azimut). Media e automotive presentano opportunità interessanti in termini di valutazione corrente: buy sono state inserite anche Enel, A2A e Hera. Quanto al settore oil and gas, per Bernstein, nel 2016 i gestori potrebbero decidere di «puntare su un rimbalzo del prezzo del petrolio e del gas». All'interno del settore il titolo preferito della casa d'affari è Tenaris. Tuttavia, su questo fronte, resta molta incertezza. In 18 mesi l'oro nero ha perso il 70% del valore. E le previsioni sono più che altro conferme, con un mantenimento dei prezzi bassi. Si intravede una possibilità di recupero solo a partire dal 2 giungo quando è in calendario la riunione dell'Opec a Vienna. E se l'azionario resta allettante, è convinzione generale che l'obbligazionario sarà la pecora nera del nuovo anno e le obbligazioni di alta qualità faticheranno ad ottenere rendimenti positivi a causa di un combinato di fattori (tassi, Giappone, materie prime in primis).

Infine, c'è poco da aspettarsi anche dai titoli di Stato: gli interessi resteranno ai minimi, ma comunque saranno stabili garantendo il capitale.

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