Economia

Pirelli fa 150 milioni di utile E Impregilo torna in attivo

Pirelli fa 150 milioni di utile E Impregilo torna in attivo

Da Pirelli a Impregilo, l'ultima settimana di conti semestrali per le quotate italiane si apre nel segno della ripresa e con una generale conferma ai target 2013. Guardando a Pirelli, grazie al contributo dei mercati emergenti, il gruppo della Bicocca ha rialzato la testa nel secondo trimestre con ricavi in crescita del 8,8%, a 1,59 miliardi, e un mol a 278,2 milioni (+9%). Resta in calo l'utile netto che si è attestato a 78 milioni. Il secondo trimestre ha registrato una forte accelerazione del gruppo ma, nel semestre, pesa ancora la performance negativa gennaio-marzo. Per questo, nella prima metà dell'anno, i conti si sono chiusi con ricavi a 3,13 miliardi (+3,6%), un mol a 533,5 milioni di euro (-3,1%) e un utile netto a 150,1 milioni (-31,3%). La posizione finanziaria netta al 30 giugno resta inoltre negativa per 1,73 miliardi (da 1,68 miliardi). Sul fronte delle vendite, cresciute a 3,11 miliardi di euro, rilevanti volumi sono stati raggiunti sui mercati emergenti (+16,8%) che rappresentano, nel primo semestre, il 57% del fatturato. Nel complesso, Pirelli ha confermato gli obiettivi 2013: ricavi tra i 6,3 e i 6,35 miliardi, un ebit consolidato a 810 milioni e investimenti a 400 milioni. Il risultato da partecipazioni ha sempre il segno negativo, e riflette il consolidamento con il metodo del patrimonio netto di Rcs Mediagroup, negativo per 12,6 milioni, e l'adeguamento del valore della partecipazione in Mediobanca (10,4 milioni).
A livello industriale, si rafforza ulteriormente l'asse tra Pirelli e i russi. Il gruppo si prepara, infatti, a salire al 65% nella joint venture con Russian Technologies. Tuttavia, Pirelli ha dovuto rivedere i target a breve nella regione (ricavi sotto al 10%) a causa del rallentamento dell'economia dell'area e della crescita a passo più cauto del premium.
Per quanto riguarda Impregilo, il general contractor è tornato in nero per 133 milioni da una perdita di 27 milioni e ha chiuso i primi 6 mesi dell'anno con ricavi consolidati per 1,16 miliardi (da 1,11 miliardi) e un ebit di 98,8 milioni (-34 milioni). La posizione finanziaria netta a fine giugno, dopo il pagamento di un dividendo complessivo di oltre 602,2 milioni e dopo aver incassato 187 milioni dalla cessione dell'ultima tranche del 6,5% di Ecorodovias, è pari a 60,1 milioni (cassa netta) rispetto a 566,7 milioni al 31 dicembre 2012. Il portafoglio ordini complessivo è salito a quota 20,2 miliardi (11,6 nelle costruzioni) e le nuove acquisizioni, pari al doppio del target i fine anno, sono pari a 6,3 miliardi nel solo settore costruzioni.
Con l'approvazione dei conti, il cda ha convocato per il 12 settembre l'assemblea ordinaria e straordinaria chiamata a deliberare la fusione con Salini. Il cda ha inoltre nominato il nuovo vertice aziendale e resa operativa la nuova organizzazione.

«Stiamo rispettando - ha commentato l'ad Pietro Salini - gli impegni per acquisire nuovi grandi lavori, accrescere il portafoglio ordini e riorganizzare il gruppo, nonché raggiungere una posizione finanziaria netta migliore rispetto a quella prevista per la fine del 2013».

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