Economia

Pommery «brinda» in Italia (+15%) Ora punta su Stati Uniti e Giappone

Paolo Stefanato

Prosegue l'espansione internazionale del gruppo Pommery: nelle ultime settimane sono stati acquistati 40 ettari di vigneti in Gran Bretagna, nello Hampshire, che seguono un altro investimento importante, 150 ettari a Napa Valley, in California. Il più grande produttore vinicolo d'Europa e secondo produttore di champagne al mondo punta a una diversificazione dei mercati per meglio posizionare i suoi marchi (Pommery, Heidsieck Monopole, Charles Lafitte, Diamant) e per compensare il rallentamento di alcune aree, a cominciare dalla Francia. Il pressing ora è su Stati Uniti, Australia e Giappone.

Il gruppo 350 milioni di fatturato, 181 anni di storia dal 2002 è di proprietà di Paul Francois Vranken, notaio appartenente a una famiglia di notai di Liegi. In questi anni il mercato italiano ha dato particolari soddisfazioni; se l'intero comparto dello champagne nel 2015 (ultimi dati disponibili) nel nostro Paese ha registrato un aumento di vendite del 10%, Pommery da solo ha fatto più 15%. Merito, in particolare, di Mimma Posca, dal 2013 amministratore delegato della società italiana, che ha lavorato con successo alla valorizzazione del marchio e a un suo più razionale posizionamento sul mercato. In particolare, la sua intuizione è stata quella di «mettere in rete» le grandi catene dell'hotellerie mondiale del lusso e i più celebri ristoranti, per seguire ovunque la clientela più abbiente. A questo fine è stata anche creata un'etichetta apposita, color blu notte, che differenzia il prodotto da quello della stessa maison che può essere trovato in altre realtà distributive. Un ulteriore segno distintivo, il lusso del lusso.

Il lavoro di Mimma Posca, oltre ai risultati di mercato, ha avuto un importante riconoscimento aziendale, perché dal primo febbraio, pur mantenendo la carica di ad per l'Italia, è stata incaricata di seguire a livello internazionale da Parigi proprio questo «canale Prestige» che l'azienda ha individuato come il miglior asset strategico per l'espansione e per il rapporto con i consumatori.

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