Economia

Poste punta tutto su carte e polizze

Caio prevede 30 miliardi di ricavi al 2019 grazie ai prodotti assicurativi. E i postini consegneranno a giorni alterni

Poste punta tutto su carte e polizze

RomaSempre meno lettere e sempre più prodotti assicurativi e logistica per l'e-commerce con la consegna dei pacchi anche negli uffici postali. Sullo sfondo resta l'Ipo, che per il governo sarebbe un buon modo di recuperare risorse aggiuntive se fosse confermata l'ipotesi di una valutazione di almeno 10 miliardi. «Nei prossimi mesi ci sarà la definizione di una tabella di marcia più precisa» da stilare assieme al Tesoro, ha sottolineato l'ad Francesco Caio.

È questo il focus del nuovo piano strategico 2015-2019 di Poste Italiane. Dal punto di vista reddituale, invece, l'obiettivo è quello di aumentare i ricavi a 30 miliardi di euro nell'arco del piano (26,3 miliardi il dato del 2013) e migliorare la redditività, mantenendo costantemente in territorio positivo un Ebit margin che, in assenza di interventi, tenderebbe a evidenziare una perdita a partire dal 2018.

Per raggiungere questi scopi sono stati programmati 3 miliardi di investimenti in infrastrutture (500 milioni saranno dedicati al riammodernamento degli uffici postali). La punta di diamante resteranno i servizi finanziari. Da una parte con la carta PostePay (target 30 milioni di card emesse), dall'altra parte la raccolta del risparmio che punta a 500 miliardi, con un incremento di 70 miliardi rispetto ai livelli odierni. Sempre più fondamentale sarà l'apporto di Poste Vita guidata da Maria Bianca Farina (ieri riconfermata alla vicepresidenza dell'Ania). «La nostra sfida è farci carico di portare ad ampie fasce del mercato prodotti finanziari un po' più rischiosi, dando l'opportunità alle famiglie di mettere a budget rendimenti che i titoli tradizionali non danno più», ha spiegato Caio.

L'altra leva industriale è la logistica. L'amministratore delegato intende portare il gruppo a conseguire, nell'arco del piano, una quota di mercato del 30% nel segmento business-to-consumer, cioè il recapito dei pacchi legati agli acquisti con l'e-commerce. Forte della partnership con Amazon, Caio intende guardare a nuove alleanze utilizzando anche gli uffici postali come centri di recapito e usando le PostePay come mezzo di pagamento alla consegna.

Che ne sarà della posta tradizionale, invece? Secondo Caio, occorre ridefinire «il servizio universale postale che oggi appare disallineato ai reali bisogni delle famiglie e quindi non più sostenibile dal punto di vista economico». In buona sostanza, Poste tratterà con il governo la stesura di un nuovo di un nuovo Contratto di servizio (la stipula è attesa a fine marzo) che consenta di differenziare le tariffe in base ai tempi di consegna («i cittadini sono abituati a pagare meno per consegne lente») e di contenere i costi mediante la consegna a giorni alterni. Previste, infine, 8mila nuove assunzioni, mentre è stato confermato il piano avviato nel 2010 per il turn over e le uscite incentivate. Secondo la Cisl (sindacato più forte in azienda), «la forza lavoro sarà ridotta di almeno 15mila unità nell'arco del piano».

I dipendenti a fine 2013 erano 143mila.

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