Economia

"Prospettive non buone" per il mercato dell'auto: Italia peggiore in Ue

Un mercato dell'auto che pareggia in Europa mentre segna una brutta battuta d'arresto per l'Italia che si caratterizza con il paese con il peggior dato tra i 28

"Prospettive non buone" per il mercato dell'auto: Italia peggiore in Ue

Una battuta d'arresto per il mercato dell'auto secondo i dati rilasciati da Acea: Fiat Chrysler che cede il 2,3% e l'Italia perde in generale il 3,1%.

"Anno sostanzialmente positivo, ma per l'Italia battuta d'arresto e prospettive non buone", è il commento ai dati diffusi da Acea e riportati da Repubblica sul mercato dell'auto in Europa. L'istituto si occupa di raccogliere i dati di vendite nei 28 paesi facenti parti dell'Unione Europea includendo anche i paesi Efta (Norvegia, Islanda e Svizzera).

Nel 2018 in Europa si è chiuso con un leggero calo, soltanto lo 0,4% che potrebbe essere definito quasi un pareggio rispetto all'anno precedente, il 2017. Infatti, nell'anno corrente sono stati immatricolati oltre 15 milioni e 6oomila veicoli. Il dato allarmante è quello di dicembre, che ha subito un notevole "intoppo". Durante questo mese ne sono stati immatricolati poco più di 1 milione, l'8,7% in meno rispetto all'anno precedente. La quota Fiat Chrysler di quest'anno è stata la peggiore della zona Ue: il Lingotto ha venduto 1.021.311 auto, un calo del 2,3% rispetto all'anno precedente.

Tra i marchi del gruppo hanno registrato dati interessanti le autovetture Jeep che hanno subito un incremento di vendita del 55,6% rispetto all'anno precedente, forse anche dovuto ai notevoli investimenti attuati dal gruppo Fca su molti veicoli di Jeep e al complessivo rinnovo estetico della "flotta". Nel mese di dicembre invece Fca ha fatto meglio registrando un +2,5% di vendite maggiori dell'anno precedente. Jeep aveva già fatto un figurone a febbraio di quest'anno registrando un +7% rispetto al 2017.

I dati di Acea sono stati elaborati dal Centro Studi Promoter che li ha analizzati e ne ha fornito una lettura, considerando il mercato dell'auto nella zona Ue e Efta "sostanzialmente positivo". Il presidente del Centro Studi Promoter ha analizzato i dati che hanno trascinato giù le vendite delle automobili: "In primo luogo la congiuntura economica, pur rimanendo positiva, è gradualmente peggiorata. In secondo luogo l'introduzione dal primo settembre del nuovo sistema di omologazione Wltp ha fatto si che diverse case avessero problemi di fornitura. In terzo luogo ha pesato sulle vendite la demonizzazione del diesel per motivazioni più ideologiche che di reale tutela dell'ambiente".

Nonostante questo dato non sia da vedere con negatività, il mercato italiano è quello con le cifre peggiori: mentre lo spagnolo ha registrato un aumento del 7%, quello tedesco ha chiuso in pari con un saldo negativo dello 0,2% e quello francese è salito del 3%, quello italiano ha subito un crollo del 3,1%. È il calo maggiore della zona euro, seconda soltanto a Gran Bretagna (ma questa è una situazione a parte) che ha subito un saldo negativo del 6,8%.

Questo andamento danneggia l'economia.

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