Economia

"Pubblicità scorretta". Groupon è nei guai

Il sito di e-commerce sotto accusa anche per l'assistenza ai clienti  

"Pubblicità scorretta". Groupon è nei guai

Possibili informazioni commerciali «ingannevoli, omissive e in grado di creare confusione nel consumatore» relative ai prezzi e alle caratteristiche delle offerte pubblicizzate. A finire sotto la lente dell'Antitrust - che ha avviato un'istruttoria - per pubblicità ingannevole, questa volta è Groupon, il sito di e-commerce leader mondiale nella vendita dei buoni sconto per l'acquisto di beni o servizi di ogni genere (dai ristoranti ai viaggi, fino al parrucchiere o alle ultime novità hi-tech).

A innescare il provvedimento dell'Authority - che nel 2013 ha inflitto multe per oltre 6,5 milioni alla voce pratiche commerciali scorrette - sono state le denunce di oltre 600 cittadini e di diverse associazioni, tra cui Altroconsumo, Cittadinanzattiva e Nero su Bianco. Oltre alla pubblicità ingannevole, al sito viene imputata «l'incapacità del servizio di assistenza-clienti a far fronte ai reclami dei consumatori», ostacolando in questo modo l'effettivo esercizio dei diritti contrattuali. Secondo il Garante della concorrenza e del mercato, in tale pratica potrebbero rientrare «il rimborso effettuato attraverso i buoni anziché con la restituzione dei soldi», o anche «il mancato o parziale rimborso dei coupon non utilizzati per cause addebitabili alle società del gruppo Groupon o ai loro partner»: un esempio sono i casi di overbooking, ossia quando le compagnie aeree, per cautelarsi nei confronti di chi non si presenta all'imbarco, accettano più prenotazioni del numero dei posti disponibili. Un elenco di possibili pratiche scorrette a cui si aggiungono, infine, «i comportamenti dilatori del call center» nel rispondere o nel dare seguito alle richieste di rimborso e di recesso. Delle accuse, oltre a Groupon srl, dovranno difendersi altre tre società del gruppo: Groupon International GmbH, Groupon Travel GmbH e Groupon Goods Global GmbH.

Il sito web, intanto, si rende disponibile a collaborare «per far sì che i diritti dei consumatori siano pienamente rispettati», sottolineando l'impegno «per fornire un servizio capace di soddisfare gli interessi della clientela».

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