Economia

Renault alla resa dei conti. E l'Eliseo insiste con Fca

Dopo Le Maire, tocca al ministro dei Trasporti, Borne: «Il dossier con il Lingotto non è chiuso»

Renault alla resa dei conti. E l'Eliseo insiste con Fca

È arrivato il giorno della resa dei conti in casa Renault. A Parigi si riunisce oggi l'assemblea degli azionisti che precede di pochi giorni quella del gruppo alleato, Nissan, fissata il 25 giugno. Per i francesi quella odierna avrebbe potuto essere una giornata storica con la presentazione agli investitori del futuro terzo polo mondiale dell'auto. E invece, dopo la marcia indietro di Fca, che aveva proposto la fusione con Renault, e le nuove tensioni con Nissan, il dibattito si preannuncia con scambi di accuse e scaricabarile vari.

La mano tesa del governo a Fca, sembra quasi voler dimostrare agli azionisti che l'Eliseo si è speso fino all'ultimo per convincere il Lingotto a tornare sui propri passi. Ieri, in proposito, a lanciare messaggi di pace al presidente John Elkann è stata Elisabeth Borne, ministro dei Trasporti del governo d'Oltralpe. In un'intervista a Bfm Tv, ha affermato di ritenere «che questo dossier non sia chiuso». Per poi aggiungere: «C'è molta cooperazione tra Renault e Nissan, ma vediamo che le sfide sono notevoli: la transizione energetica, la rivoluzione dei veicoli autonomi e connessi; in questo scenario, alleanze o fusioni dovrebbero consentire di rispondere a queste sfide significative». Qualche ora prima, il collega a capo del ministero dell'Economia, Bruno Le Maire, aveva descritto la fusione tra Fca e Renault come «una bella opportunità».

Zero commenti anche ieri dal Lingotto, a parte la presenza in Giappone e al quartier generale di Nissan, all'inizio della settimana, di Toby Myerson, «ambasciatore» del presidente di Fca, Elkann.

All'assemblea di oggi saranno due i fronti che animeranno la discussione: le nozze mancate con Fca causate dalle proposte dell'Eliseo giudicate inaccettabili; e i rapporti di Renault con Nissan, alla stato attuale ai minimi, tanto che Le Monde, ieri, parlava di «problemi che minacciano la tenuta dell'Alleanza». Per Nissan la decisione di Renault, alla prossima assemblea dei giapponesi, di astenersi sulla votazione per il cambio della governance, viene considerata, oltre che «deplorevole, un tradimento». L'ad Hiroto Saikawa, sempre più orientato a dare maggiore autonomia a Nissan, ha sollecitato Renault a diminuire la quota del 43,4% nel gruppo nipponico. E solo a quel punto potrebbe dare l'ok alla fusione tra Parigi e Torino, sempre che questi ultimi siano ancora dell'idea. Resta da vedere quale comportamento adotterà, oggi, il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, finito nel tritacarne per come ha gestito il progetto di nozze con Fca. Resterà al suo posto? Positive le Borse: Fca +0,94%, Renault +1,16%, Nissan +0,35%, Exor +1,22%.

Automotive News, infine, svela che Bill Ford e Sergio Marchionne discussero un merger tra Ford e Fca. Ma entrambi giudicarono, allora, quell'operazione senza chances.

«Io e Sergio - ha detto Bill Ford - abbiamo avuto varie cene insieme; spesso ci siamo chiesti se Ford e Fca sarebbero state bene a braccetto».

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