Economia

Renzi esulta per lo zero virgola ma la crescita resta al palo

I dati dell'Istat parlano di una crescita dello 0,1%

Renzi esulta per lo zero virgola ma la crescita resta al palo

"Il nuovo anno inizia proprio come si è chiuso il vecchio: la crescita è ancora infinitesimale. Si continua a navigare nel mare dello zero virgola e la ripresa è sempre più lontana. In particolare, l'andamento piatto degli investimenti dimostra il perdurare di una sfiducia preoccupante. Sono questi i 'fruttì dell'azione di governo di cui parla Padoan?", dichiara il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli, vice presidente della Commissione bilancio, commentando i dati diffusi dall'Istat.

Mentre Renzi esulta per lo zero virgola, i dati dell'Istat fotografano una realtà diversa.

"Il Paese è fermo. I dati odierni dell'Istat testimoniano una crescita pressoché impercettibile, sicuramente insufficiente per poter parlare di ripresa". Così Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, commentano le previsioni Istat sul Pil. "Per poter dichiarare che la crisi è ormai alle spalle", aggiungono, "c'è ancora molto da fare, specialmente sul versante dell'occupazione e della domanda interna. Basti pensare che, secondo le nostre rilevazioni, dal 2012 al 2015 la contrazione della domanda interna ha registrato una diminuzione del 10%. Un dato allarmante che, unito ai livelli gravi di disoccupazione che ancora interessano il nostro Paese, restituiscono un quadro ben lontano dalla svolta auspicata. Per questo è fondamentale intervenire al più presto, avviando ogni misura utile alla ripresa del mercato del lavoro, attraverso un serio Piano Straordinario per il Lavoro".

I DATI DELL'ISTAT

"In un quadro di indebolimento della ripresa globale, l'economia italiana è attesa evolversi a ritmi moderati anche nel primo trimestre del 2016". La previsione è dell'Istat, secondo cui "segnali positivi provengono dal settore dei servizi e dalle costruzioni a fronte di una dinamica meno favorevole nell'industria. Gli ultimi dati", si legge nella Nota mensile sull'andamento dell'economia italiana, "mostrano un miglioramento dell'occupazione, soprattutto quella a tempo indeterminato, favorita anche dai provvedimenti di sostegno alle assunzioni, mentre l'inflazione si è riportata in territorio negativo". In particolare, la variazione congiunturale del Pil reale attesa per il primo trimestre è lievemente positiva (+0,1%), con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%. All'incremento del Pil, rileva l'Istat, contribuirebbero positivamente i consumi privati, a fronte di un apporto negativo della domanda estera netta e dei consumi pubblici mentre la dinamica degli investimenti (al lordo delle scorte) risulterebbe sostanzialmente piatta. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2016 è pari allo 0,4%.

IMPRESE

Nel quarto trimestre 2015 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% su base congiunturale e dell'1% in termini tendenziali, confermando la tendenza - registrata nel corso dell'anno - ad un progressivo rallentamento della crescita congiunturale. Rispetto al trimestre precedente, sia i consumi finali nazionali sia gli investimenti fissi sono aumentati in maniera significativa (+0,3% e +0,8%), mentre i volumi di importazioni ed esportazioni sono cresciuti rispettivamente dell'1,0% e dell'1,3%. Nel complesso, sia la domanda nazionale al netto delle scorte sia quella estera netta hanno contribuito positivamente alla crescita del Pil (rispettivamente 0,4 e 0,1 punti percentuali) mentre la variazione delle scorte ha apportato un contributo negativo (-0,4 punti percentuali). L'aumento degli investimenti è derivato dal proseguimento della fase espansiva dei mezzi di trasporto (+8,7% la variazione congiunturale) e dalla ripresa nelle costruzioni (+0,9%) mentre gli investimenti in macchinari hanno continuato a rallentare (-0,1%). Nell'industria in senso stretto, dopo la diminuzione del valore aggiunto (-0,1%) registrato nel qarto trimestre, le informazioni disponibili per i primi mesi dell'anno confermano la fase di debolezza. A gennaio le esportazioni nell'area extra-Ue hanno segnato un calo su base congiunturale in tutti i comparti; a febbraio l'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere ha registrato un lieve peggioramento. Nelle costruzioni, i risultati positivi registrati nel quarto trimetre 2015 per il valore aggiunto e gli investimenti trovano conferma nei dati sul clima di fiducia: a febbraio migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione e le attese sull'occupazione sia per la costruzione di edifici, sia per l'ingegneria civile. Nell'ultimo trimestre del 2015 il valore aggiunto dei servizi ha mostrato un lieve miglioramento (+0,1%), a riflesso della crescita congiunturale delle attività finanziare e immobiliari (rispettivamente +0,9% e +0,6%) e del calo delle attività professionali e di supporto (-1,1%). A febbraio i giudizi delle imprese dei servizi di mercato si mantengono stabili rispetto a gennaio mentre migliorano i giudizi delle imprese delle vendite al dettaglio.

FAMIGLIE E MERCATO DEL LAVORO

Nel quarto trimestre 2015 i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,3% su base congiunturale, in lieve rallentamento rispetto a quanto stimato per il periodo precedente (+0,4%), contribuendo per 3 decimi di punto percentuale all'espansione del Pil. Nel dettaglio, si è osservata una dinamica in decelerazione per la spesa delle famiglie residenti e delle ISP, (+0,3% da +0,5% nel terzo trimestre) e un rafforzamento di quella delle amministrazione pubbliche (+0,6% nel quarto trimestre da +0,2% nel terzo). Nel complesso del 2015, la spesa delle famiglie residenti e delle Isp è aumentata dello 0,8% rispetto all'anno precedente, fornendo un significativo contributo (+0,5 punti percentuali) all'espansione del Pil. Dopo il lieve recupero avvenuto in gennaio, il clima di fiducia dei consumatori è diminuito di circa 4 punti a febbraio. Tutte le componenti hanno segnato una significativa riduzione. Tuttavia l'indice risulta ancora ben al di sopra della media di lungo periodo. A gennaio, l'occupazione è tornata a crescere di 3 decimi di punto (+70 mila occupati), dopo il calo registrato a dicembre (-0,2%). L'incremento registrato si deve interamente ai dipendenti (+0,4%), in particolare a quelli a tempo indeterminato (+0,7%, pari a +99 mila individui), a fronte di un calo dei dipendenti a termine (-1,2%, -28 mila occupati) e ad una sostanziale stabilità degli indipendenti. Questi andamenti proseguono la tendenza già osservata nel quarto trimestre del 2015. Il tasso di disoccupazione, sostanzialmente invariato dal mese di settembre, a gennaio è stato pari a 11,5%. A febbraio, le aspettative degli imprenditori sull'evoluzione dell'occupazione, per i tre mesi successivi forniscono indicazioni eterogenee tra i settori: le attese continuano a peggiorare lievemente nel settore manifatturiero, migliorano nelle costruzioni e nel commercio e tornano a deteriorarsi nei servizi.

PREZZI

Dopo essere rimasta per nove mesi su valori positivi anche se prossimi allo zero, in febbraio l'inflazione al consumo si è riportata in territorio negativo. In febbraio, le aspettative di inflazione dei consumatori indicano un proseguimento della fase di debolezza, con un nuovo aumento di quanti si aspettano stabilità o riduzioni dei prezzi.

Per le imprese della manifattura la politica dei prezzi non segnala inversioni di tendenza; in particolare quella delle imprese produttrici di beni di consumo rimane improntata a un'estrema cautela.

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