Economia

Rilancio dei cinesi nella corsa al Club Med Bonomi alle strette

Fosun offre 22 euro per azione contro i 21 di Investindustrial e sale al 18% rilevando la quota di Ardian. Lunedì il cda

Rilancio dei cinesi nella corsa al Club Med Bonomi alle strette

Cinquanta milioni per 22 euro ad azione. È un rilancio «cheap» quello avanzato ieri sul Club Med dai cinesi di Fosun per far fuori la cordata guidata dal rivale italiano Andrea Bonomi che, a inizio agosto, aveva messo sul piatto 790 milioni di euro (21 euro ad azione). Una controfferta attesa che scompagina però completamente i pesi nell'azionariato della catena di villaggi turistici. Bonomi, che in primavera era cresciuto fino all'11% divenendo primo socio singolo, è stato infatti superato da Fosun che in mattinata ha acquistato un pacchetto di azioni (8,3%) dalla francese Ardian: ex-Axa private equity e compagna di Fosun nella conquista del Club Med. Un'operazione che ha portato i cinesi al 18% del capitale (e al 25% dei diritti di voto) trasformando il senso dell'operazione che, pur col sostegno francese, vede Pechino primo azionista.

La struttura finanziaria dell'operazione prevede che Gaillon Invest II, la newco costituita per l'offerta, investa 466 milioni: 406 dei quali verranno da Fosun, mentre Ardian ne metterà 20, il management del Club Med 10, il tour operator cinese U-Tour 30. Ci saranno poi 230 milioni di finanziamenti bancari concessi da Societè Generale, Natixis e Cacib. La compagnia assicurativa portoghese Fidelidade, controllata all'80% da Fosun, contribuirà infine con 170 milioni e potrà avere una quota massima del Club del 20%. A questo punto, secondo le indiscrezioni, lunedì si dovrebbe tenere il board del Club Med per nominare un advisor e procedere alla valutazione della nuova offerta. Proposta che dovrà poi passare al vaglio dell'Amf, l'Autorità dei mercati francesi. Se non ci saranno intoppi, l'Opa partirà il 17 ottobre con conclusione il 20 novembre. Arco di tempo in cui Bonomi potrà decidere se rilanciare ancora. Sul Club Med si profila infatti una nuova guerra a colpi d'offerta. Una saga infinita iniziata nella primavera 2013 quando Fosun, assieme ad Ardian, aveva offerto 17,50 euro per azione. Per una serie di ricorsi l'offerta era però partita solo nella scorsa primavera prima con 557 milioni, cifra alla quale aveva rilanciato Bonomi con 790 milioni.

E se i cinesi hanno mosso le loro pedine, a questo punto la palla passa al consorzio Global Resorts composto, oltre che da Bonomi (con il 90%), dal magnate sudafricano Solomon Kerzner, dalla Gp investments, proprietaria della Brazil hospitalyt group e dai manager del parco di divertimenti spagnolo Port aventura della famiglia Bonomi. «Si tratta di una offerta quasi al 100% cinese e che contraddice, visti i partner scelti, la strategia del management del Club Med», hanno commentato fonti vicine alla Global Resorts dell'imprenditore italiano, citate da France Presse .

E anche se al momento le intenzioni dell'imprenditore italiano non sono note ci sono due possibilità all'orizzonte: un rilancio, vista anche «l'esiguità» dell'offerta cinese o la ritirata incassando una decina di milioni, ovvero quanto sono lievitate le azioni di Bonomi da maggio a oggi.

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