Economia

Rischio stangata Imu e Tasi nell'80% dei Comuni

Dal 1° gennaio i Comuni sono liberi di aumentare le aliquote. Potrebbe succedere soprattutto al Nord: è allarme per la Lega

Rischio stangata Imu e Tasi nell'80% dei Comuni

La stangata dei Comuni su Imu e Tasi è in agguato. Dal primo gennaio, infatti, come scrive Il Sole 24 Ore, "lo slancio fiscale potrà scatenarsi soprattutto nei Comuni piccoli e medi, e in particolare al Nord". Un allarme non di poco conto per la Lega che amministra la maggior parte di questi enti locali. Il quotidiano di Confindustria parla di un rischio aumenti su Imu e Tasi nell'80 per cento dei Comuni. Il conto della manovra economica varata dal governo gialloverde prevede per i sindaci un salasso di 1,3 miliardi di euro. C'è da sperare che le amministrazioni evitino di accelerare sui rincari visto che l'anno prossimo si andrà al voto in più di 3mila Comuni.

Insomma, le case sono nuovamente nel mirino. Mentre il mercato immobiliare fa i conti con un calo dei prezzi (-3,7 per cento), gli immobili vengono ulterirmente tassati. A rischiare una vera e propria stangata sono i proprietari delle seconde case. Ma dove si abbatterà la "tempesta fiscale"? Come spiega ilSole 24 Ore, a finire nella morsa dei rincari potrebbero essere tutti i contribuenti che hanno una casa in Comuni medio-piccoli del Nord.

Proprio in queste zone molti enti locali hanno dovuto mettere un freno alle imposte dopo il blocco del 2016. Adesso potrebbero nuovamente alzare l'asticella delle aliquote e dunque dare il via ad una stangata sul mattone. Al Sud invece la musica cambia. Con le risorse ridotte di fatto nei Comuni delle regioni meridionali le aliquote sono già al massimo. Stesso discorso per i grandi centri dove i contribuenti già pagano profumatamente le imposte sugli immobili. A Milano mancano all'appello 38 milioni di euro ma difficilmente il Comune metterà ancora le mani nel portafoglio dei milanesi perché le tariffe sono già elevate. Bisogna fare attenzione invece ai Comuni a guida Cinque Stelle. A Torino sono stati destinati circa 35 milioni di euro. Ma la Appendino ne chiedeva 74. Le imposte sono già alle stelle ma non sono esclusi eventuali ritocchi. A Roma stanno per arrivare circa 60 milioni in due anni per le buche. I conti però fanno acqua da tutte le parti come testimonia la bocciatura da parte dei revisori. Alzare le imposte non sanerà certo le voragini del bilancio.

Ma il rischio di un ritocco potrebbe essere dietro l'angolo.

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