Economia

Riva ricorre al Tar contro la vendita dell'Ilva

Secondo i legali il decreto del governo Renzi viola la Costituzione

La vicenda Ilva si arricchisce di un nuovo sviluppo: il gruppo Riva presenta ricorso al Tar del Lazio. Il vecchio proprietario degli stabilimenti, secondo l'Ansa, chiede l'annullamento del decreto ministeriale che permette la cessione dei complessi aziendali di Ilva Spa in amministrazione straordinaria. Il ricorso è stato presentato nell'interesse di Riva Fire e contro la Presidenza del Consiglio, i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, gli amministratori straordinari di Ilva e la stessa Ilva Spa. Il decreto, a parere dei legali di Riva Fire, è «un provvedimento del tutto abnorme e contro la Costituzione». La motivazione addotta è che l'istanza non è stata presentata dal titolare di Ilva, ma dai commissari straordinari, che rispetto all'impresa dispongono solo di un potere temporaneo. L'impresa, argomentano i legali di Riva, è stata «definitivamente sottratta ai proprietari mediante una espropriazione di fatto». Che ora reclamano il diritto al ristoro per l'espropriazione subita e la cattiva gestione. Secondo il documento, nel 2013 l'Ilva in gestione commissariale ha perso 2,4 miliardi di ricavi rispetto alla gestione proprietaria al 2011. Inoltre «Ilva durante la gestione Riva operava nei limiti per le emissioni stabilite dall'Aia rilasciata dal Ministero dell'ambiente nel 2011». Il ricorso arriva dopo l''incontro tra governo, sindacati e commissario sulla situazione di Ilva Genova, con la conferma dell'accordo di programma e la garanzia che sarà reso esigibile coi nuovi proprietari che dovrebbero mandare manifestazioni di interesse entro il 10 febbraio.

Ora il ricorso potrebbe cambiare la procedura anche se sarà difficile che ci siano compratori per l'ormai disastrata Ilva.

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