Economia

Ryanair si "inceppa". Nuovo allarme utili

La tassa sui bagagli non basta. Profitti attesi giù a 1,1 miliardi, dopo il ribasso dei biglietti

Ryanair si "inceppa". Nuovo allarme utili

Il 2019 si preannuncia come un altro annus horribilis per Ryanair. Ieri, a pochi giorni dalla pubblicazione dei dati trimestrali (prevista il 4 febbraio), l'icona delle linee aeree low cost europee ha tagliato le indicazioni di utile netto sull'esercizio in corso per la seconda volta nel giro di pochi mesi nonostante sia entrata in vigore una nuova e contestata gabella studiata sui bagagli a mano di dimensioni superiori a quelle di uno zainetto apposta per far decollare i profitti.

Gli utili dell'esercizio in chiusura il 31 marzo, secondo quanto comunicato dall'azienda, saranno inferiori di 100 milioni di euro rispetto a quanto indicato a ottobre, ancora meno rispetto alle stime iniziali precedenti ai due profit warning (1,25 e 1,35 miliardi di euro) e si attesteranno tra 1 e 1,1 miliardi rispetto agli 1,45 miliardi registrati nell'esercizio chiuso a marzo 2018. A penalizzare i dati, nonostante il periodo di altissima stagione e la crescita del traffico passeggeri, sono stati i prezzi dei biglietti aerei emessi, troppo bassi (da novembre, la tariffa media ha registrato un calo del 7% rispetto al previsto rallentamento del 2 per cento) per registrare i profitti sperati. E potrebbe non essere finita qui. La Brexit incombe e la pace con i sindacati europei, che hanno causato la cancellazione di numerosi voli la scorsa estate, è ben lontana dall'essere firmata. Michael O' Leary, fondatore e ad della compagnia aerea, ha ammesso che Ryanair potrebbe essere costretta a ridurre ulteriormente le tariffe e, di conseguenza, a rivedere ancora una volta al ribasso le stime prima che l'esercizio finisca.

L'imprenditore irlandese tuttavia ritiene che la società, nel lungo termine, possa trarre vantaggi dall'atteso default di altri gruppi low cost (Primera Air e Cobalt sono andate ko a ottobre, Flybe è stata salvata da Virgin Atlantic) e dal ridimensionamento dei rivali (Norwegian Air, in settimana, ha annunciato il taglio di numerose rotte e la chiusura di alcune basi). Il mercato è in espansione: quest'anno i passeggeri Ryanair prenderanno 142 milioni di voli, il 9% rispetto a un anno fa. Occorre solo avere pazienza e aspettare che la guerra tariffaria si raffreddi.

Nel frattempo, dai picchi di agosto 2017, i titoli Ryanair hanno distrutto quasi 12 miliardi di euro di capitalizzazione lasciando sul campo poco meno 50% del loro valore.

Il vettore si è inoltre aggiudicata il poco ambito premio di «peggior compagnia aerea a corto raggio nel Regno Unito» da parte della società di ricerche Which per il sesto anno consecutivo.

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