Economia

Scoglio Usa per Fca: Epa vuole auto più green

L'agenzia del «dieselgate» chiede investimenti per 5 miliardi. E il titolo scivola in Borsa (-2%)

Pierluigi Bonora

Acque sempre più agitate, per il gruppo Fca, in Usa. Ieri il gruppo automotive «italo-americano» ha vissuto una giornata movimentata in Borsa. Il titolo, sospeso al ribasso, ha risentito delle critiche avanzate dall'Agenzia americana Epa, la stessa che ha fatto scoppiare il «Dieselgate» di Volkswagen.

L'ente sostiene che, per mettersi in linea con gli obiettivi green del Paese, sempre più rilevanti dopo lo scandalo delle emissioni Volkswagen, Fca dovrà investire, entro il 2025, oltre cinque miliardi di dollari. Il che non è esattamente la priorità dei programmi di Sergio Marchionne. Il contraccolpo in Borsa alla chiusura: per Fca -2,07% a 5,43 euro.

Gli analisti di Mediobanca Securities ricordano, in proposito, che la cifra rappresenta solo una frazione dei 45 miliardi di investimenti annunciati nel suo piano da Marchionne. Fca, del resto, con Ford e Gm, è molto esposta su veicoli come Suv e pick-up, e quindi con livelli di emissioni più sostenuti. Da qui l'esigenza di un maggior impegno industriale e finanziario verso modelli più leggeri e a trazione ibrida ed elettrica, la direzione ormai presa dal settore. Non è un caso che il Salone «Mondial» di Parigi, che aprirà l'1 ottobre, sarà incentrato soprattutto su novità e concept di questo genere: modelli compatti, più leggeri e dotati di batteria con maggiore autonomia.

Nel frattempo qualche grattacapo potrebbe arrivare anche dal testa a testa nella corsa alla Casa Bianca tra Hillary Clinton e Donald Trump. Marchionne non dorme sonni tranquilli.

Un eventuale successo del tycoon di New York, infatti, potrebbe costringere l'ad di Fca (e non solo lui) a rivedere parte delle strategie industriali nel Nord America. Non è un mistero che Trump sia contrario alla migrazione, perché assai conveniente, dei colossi Usa dell'auto verso il Messico. Fca, alle prese con il rinnovo del contratto dei 10.000 dipendenti in Canada e nel mirino dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente americana a causa dei ritardi sui fronti delle auto ibride ed elettriche (la Fiat 500e che circola in California non basta), ha importanti interessi in Messico.

Nel Paese centro-americano, meta di grossi investimenti da parte dei maggiori costruttori di auto, Fca produce i modelli Fiat 500 e Dodge Journey/Fiat Freemont (a Toluca) e la gamma dei potenti motori Pentastar (a Saltillo). Ma, novità recente, a partire dal primo trimestre 2017 la fabbrica di Toluca sfornerà anche la nuova Jeep Compass, la cui anteprima avverrà in novembre al Los Angeles Auto Show, insieme a quella di Alfa Romeo Stelvio. In pratica la linea di questo Suv verrà trasferita da Belvidere, nell'Illinois, a Toluca (a Belvidere sarà trasferito l'assemblaggio della Cherokee). Ne ha parlato, mostrando una slide, il cfo Richard Palmer durante una presentazione riservata al mercato. Dallo stabilimento messicano le Compass saranno quindi dirottate nelle concessionarie Usa e canadesi.

La stessa Jeep Compass sarà prodotta in Brasile (ieri il battesimo a Goiana, nello Stato di Pernambuco) e Cina.

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