Economia

Le sneakers che fanno vedere le stelle: Atlantic Stars conquistano il Giappone

Le scarpe che si ispirano agli anni Ottanta, interamente fatte a mano con materiali pregiati solo made in Italy, sbarcano nel Paese del Sol Levante

da sinistra Gian Luca Zucchelli, Yohei Yoshida e Cristiano Martelli
da sinistra Gian Luca Zucchelli, Yohei Yoshida e Cristiano Martelli

In nemmeno quattro anni hanno scalato le irsute vette della moda italiana ed internazionale. La dimostrazione che una grande idea, condita con tanta passione e impegno, porta inevitabilmente al successo.

È la bella storia, tutta italiana, della Finest Shoes Srl di Fucecchio (Firenze), storico calzaturificio che da una produzione classica, si è convertito da qualche anno a uno stile più moderno, al passo con i tempi che cambiano. Questo grazie a due imprenditori visionari e di grande talento, che mettono ogni giorno grande dedizione in quello che fanno.Uno rappresenta l’anima commerciale dell’azienda (che oggi conta 25 dipendenti), Cristiano Martelli, esperto in economia e strategia aziendale, l’altro, Gian Luca Zucchelli, l’impulso creativo, modellista calzaturiero e stilista figurinista di abbigliamento. Entrambi 45enni, da molti anni a dirigere l’azienda fondata dai propri padri, Enrico e Giovanni, nel 1968 ed attualmente eredi di una straordinaria arte tramandata da padre in figlio.

Quasi quattro anni fa, appunto, grazie allo stimolo creativo di Zucchelli, ideatore del marchio e del prodotto, nasce Atlantic Stars.

Un’idea immediatamente condivisa dal socio Martelli che, ha saputo commercializzare e proporre il progetto al talent scout Alessandro Squarzi (proprietario del marchio al 50%), che con la sua fitta rete distributiva ha creato la cornice a quello che oggi rappresenta il fenomeno del momento nel mondo sneakers.

Una sfida che oggi può dirsi vinta. In controtendenza rispetto a molte altre aziende del settore, la loro crescita è stata qualcosa di straordinario, quasi un prodigio, che ha portato il loro business a svilupparsi in maniera esponenziale in un brevissimo lasso di tempo. Il brand ha permesso, infatti, al fatturato dell’azienda di passare dai tre milioni e 400mila euro del 2014 agli 11 del 2016, dei quali circa 7 e mezzo ricavati dalle vendite delle Atlantic Stars (il 30% solo in Giappone). Obbiettivo nel 2017 superare i 15 milioni derivanti solo dalle vendite delle Atlantic.

Ed è proprio nel Paese del Sol Levante che risiede il grande successo di queste scarpe: i giapponesi sono letteralmente impazziti per questo marchio e, infatti, il 2 giugno aprirà proprio a Tokyo, nel quartiere più fashion della città, Omotesandō, famosa via dello shopping che ospita sia boutique di moda che grandi centri commerciali, il primo negozio monomarca al mondo grazie alla folgorazione di un imprenditore ingegnoso come Yohei Yoshida. La proprietà del marchio ha puntato su un franchising concesso all’attuale importatore che sta svolgendo un lavoro imponente in Giappone.

L’intenzione aziendale è ora quella di aprirne altri nel medio periodo, uno anche a Milano. Il tutto mantenendo al 100% la produzione in Italia, anche questa cosa rarissima nel settore. La distribuzione in Italia viene gestita dagli showroom di Alessandro Squarzi, una distribuzione omogenea che va dal Nord Italia al Sud, isole comprese. Una distribuzione medio/alta su tutto il territorio nazionale con più di 500 boutique. Punti vendita di riferimento a Milano Luisa Via Roma, La Rinascente, Bryan&Berry, che tra i primi hanno creduto nel brand Atlantic Stars dando al prodotto una visibilità straordinaria. Un marchio sempre più amato anche da personaggi dello spettacolo o sportivi che spesso si fanno fotografare con le Atlantic Stars postando poi le immagini sui social.

L’estero è adesso la nuova sfida. Olanda, Spagna e Germania sono già in crescita, ma i mercati come la Cina, la Corea del Sud, e gli Stati Uniti, sono prossimi ad essere conquistati. «Siamo riusciti in poco tempo a conquistare una fetta di mercato medio alto – spiega Martelli - con un prodotto completamente made in Italy cosa ormai rara nel settore calzaturiero. È una produzione totalmente artigianale che vogliamo assolutamente preservare insieme alla volontà di restare in Toscana. Un’impresa non facile considerando le varie chiusure dovute dalla crisi che negli ultimi anni purtroppo hanno coinvolto il nostro comparto. Uno straordinario lavoro eseguito da venditori che hanno creduto in noi e con passione stanno lavorando al nostro progetto. Oggi siamo una grande squadra, forte e coesa, che punta a lanciare le nostre sneakers nel mondo, cominciando da Tokyo appunto. Il Giappone è fondamentale per noi».

La riorganizzazione della Finest Shoes si è basata su investimenti importanti, sia in termini di risorse umane, sia di logistica e nuove tecnologie, con una costante attenzione alla ricerca e allo sviluppo. «Abbiamo reinterpretato, per primi nel nostro settore, i mitici anni Ottanta puntando su quel consumatore di adesso che ha vissuto appieno quel glorioso e colorato periodo storico e che ha voglia di riviverlo con le stravaganze ed eccentricità che lo contraddistinguevano – spiega Zucchelli -. Abbiamo giocato con i colori, tipici degli anni Ottanta, dal menta al rosa, dal bianco al lavanda, e con i materiali di alta qualità e con suole personalizzate. Ogni pezzo è fatto a mano, uno per uno. La ricerca stilistica sfrutta al meglio le potenzialità dei pellami e dei tessuti basandosi soprattutto sull'abbinamento dei colori riecheggiando quelli che erano gli anni Ottanta. In fondo se quando apri la scatola trovi scritto “enjoy the quality” un motivo ci sarà». Le caratteristiche che le contraddistinguono e rendono uniche le Atlantic Stars sono molteplici: innanzitutto le stelle che si possono trovare in varie colorazioni e diventano fosforescenti al buio, poi i colori e la qualità dei materiali. La tomaia è in crosta scamosciata di vitello, poi parti in nylon accoppiate con tela di cotone, le fodere interne sono fatte in sintetico ma traspirante. Poi la suola, coloratissima, che è in gomma tps, alcuni modelli hanno la suola Vibram.

Il plantare è foderato in pelle di vitello, con schiuma di lattice naturale agli ioni di argento che permette di avere una azione antibatterica. Molto comode, alzano di 4 centimetri chi le indossa, ispirate al running. Anche la produzione della linea junior, da un paio di anni sta ottenendo risultati importanti.In occasione dell’ultimo Pitti Uomo a Firenze, il brand Atlantic Stars ha anche presentato la collezione d’abbigliamento battezzata Apparel, che suscita già moltissimo interesse tra i compratori. Uno stile con l’anima sempre casual e sportiva come lo sono le Atlantic Stars, composto da felpe e t-shirt coloratissime sempre ispirate agli anni ’80 e che ricordano appieno quel decennio.

L’ultima novità è Certilogo. Da settembre ogni singolo pezzo prodotto da Finest Shoes sarà contraddistinto da un codice numerico che grazie ad un’app confermerà l’autenticità del prodotto. Una lotta alla contraffazione per la salvaguardia del made in Italy e tutelare così l’interesse dei clienti.«Abbiamo riscontrato, infatti, episodi seppur sporadici di copie diffuse sul mercato anche da parte di aziende importanti – rivelano i due giovani imprenditori -. Per noi Certilogo rappresenta un investimento importante ma necessario per la salvaguardia del consumatore. È un servizio condiviso anche con la Guardia di finanza».

Viste queste premesse, le stelle di Atlantic Stars sembrano destinate a brillare nel firmamento della moda, per molto altro tempo ancora.

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