Economia

Sono no-profit, ma il Pil Usa dice grazie

Dalle organizzazioni senza scopo di lucro un contributo di 12 miliardi

Sono no-profit, ma il Pil Usa dice grazie

Nel primo trimestre l'economia Usa è cresciuta appena dello 0,7%. Anzi, no, contrordine: il Pil è salito dell'1,2%. Una forbice così allargata tra la prima e la seconda stima sull'andamento dell'economia americana raramente si era vista in passato. È uno scarto che fa quasi pensare a metodi di rilevazione un po' troppo spannometrici. Un peccato mortale, visto che con quelle approssimazioni poi devono farci i conti i mercati. Ma tant'è: nonostante la decisa frenata rispetto all'ultimo quarter del 2016 (+2,1%), la lettura intermedia segnala un miglioramento se confrontato alla stima preliminare che è buono per giustificare la stretta ai tassi che la Federal Reserve - almeno a giudicare dal tono da falco delle minute diffuse l'altroieri - si appresta a scodellare il mese prossimo.

Eppure, non c'è molto da stare allegri. Basta dare una rapida occhiata al passo claudicante dei profitti aziendali, scesi dello 0,3% dopo che nel quarto trimestre erano saliti del 3,7%. Una spia rossa si è insomma accesa sul quadro di comando della Corporate America, a conferma che l'ondata di euforia indotta dalla nomina di Donald Trump si è esaurita. Del resto, la politica economica del nuovo inquilino della Casa Bianca, sulla carta basata su un boost alle spese per infrastrutture e sul taglio delle aliquote fiscali, non solo non è decollata ma deve ancora muovere i primi passi. I continui record di Wall Street, essendo perlopiù alimentati dalle performance delle cosiddette Faang (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) e di un altro sparuto gruppo di titoli, finiscono così per offrire un'immagine deformata su come stanno veramente le aziende Usa.

Per ridare quindi un po' di colore all'anemico Pil a stelle e strisce c'è voluto un contributo poco canonico, camuffato sotto le spese per consumi. Queste ultime sono passate dai 9,7 miliardi di dollari della prima rilevazione a 18,6 miliardi. Un incremento di quasi il 100% reso possibile dai quasi 12 miliardi assicurati dalle organizzazioni no-profit (chiese, partiti, sindacati, società sportive, ecc.) che distribuiscono gratis beni e servizi alle famiglie bisognose.

Non proprio un indice di buona salute economica dell'America.

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