Economia

Gli statali in pensione con il prestito per il Tfr? Gli interessi li paga lo Stato

Le nuove norme per gli statali che scelgono quota 100: dovranno chiedere un prestito per anticipare il Tfr. Ma gli interessi restano a carico del Tesoro

Gli statali in pensione con il prestito per il Tfr? Gli interessi li paga lo Stato

Che gli statali che vorranno approfittare di quota 100 per andare prima in pensione dovranno chiedere un prestito per l'anticipo del Tfr (che altrimenti sarebbe erogato dopo parecchi anni) sembra praticamente certo. Ma la novità è che a pagare gli interessi sarà il Tesoro.

Lo rivela il Messaggero, secondo cui il governo sta esplorando diverse opzioni per evitare che i pensionandi si indebitino per ottenere la liquidazione che gli spetta. Una sarebbe proprio quella di far pagare gli oneri del finanziamento allo Stato. Una norma che riguarderebbe anche gli altri dipendenti pubblici che vanno in pensione con le regole attuali e che già vedono slittare fino a una massimo di tre anni l'assegno di Tfr.

Sul tema stanno lavorando il ministero dell'Economia Tria e quello del Lavoro Di Maio. Ma anche Giulia Bongiorno. "Stiamo lavorando con grande determinazione per superare le misure introdotte dai precedenti governi sul differimento e la rateizzazione del Tfr per i dipendenti pubblici", ha spiegato il ministro per la Pubblica Amministrazione, "Non ci sarà alcuna penalizzazione per chi nei prossimi mesi deciderà di usare quota 100, ma anche per tutti coloro che andranno in pensione con il sistema attualmente vigente".

Quella del prestito-ponte è un'ipotesi che potrebbe "salvare" i conti dello Stato, dilazionando in qualche modo le spese nel tempo ed evitando al Tesoro di dover liquidare subito Tfr in alcuni di casi di centinaia di migliaia di euro.

Questo significa però che bisogna trovare una copertura finanziaria per gli interessi bancari che di fatto aggravano l'importo totale.

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