Economia

Stop del Credit Suisse ai bond di Maduro

L'ordine ai dipendenti: basta affari con chi viola i diritti umani

Stop del Credit Suisse ai bond di Maduro

In un mondo sempre più globalizzato e connesso, la reputazione ha un peso un valore economico da difendere ad ogni costo. Ecco quindi che Credit Suisse, sull'onda dell'indignazione internazionale nei confronti del governo di Nicolas Maduro, ha deciso di vietare le operazioni sui titoli di Stato di Caracas. E alla fine Zurigo ha capitolato: «In relazione al clima politico e agli eventi che stanno sconvolgendo il Venezuela (oltre cento morti da aprile) a causa delle azioni intraprese dall'attuale governo, vogliamo assicurare che Credit Suisse non sostiene in alcun modo coloro che operano in violazione dei diritti umani» scrive la banca.

La decisione, secondo quanto statuito dallo stesso gruppo svizzero, è dettata dalla necessità di difendere la propria reputazione. Altre banche d'affari potrebbero seguire le orme del gruppo di Zurigo. Già si guarda a Ubs tra gli istituti che a breve potrebbero dare un simile annuncio.

La scelta di Credit Suisse non ha precedenti, non quanto meno in assenza di uno stato di guerra dichiarato nei confronti di un Paese o di un determinato governo. Tant'è infatti che Credit Suisse si affretta poi a dichiarare di voler continuare a operare nel Paese.

Non solo. L'annuncio colpisce anche perché poche settimane fa, Goldman Sachs era finito nel mirino del pubblico internazionalizzatale proprio per aver acquistato a piene mani titoli dello Stato Sud Americano puntato sulla possibile rivalutazione dei titoli in caso di un cambio di governo. La banca d'affari infatti aveva comperato 3 miliardi di obbligazioni Petroleos de Venezuela i con un sconto del 69% rispetto al loro valore di emissione e, per questo, era stata accusata di aver, in questo modo, sostenuto indirettamente il governo di Maduro tanto, alla fine, di decidere di vendere agli hedge la posizione.

In particolare Credit Suisse ha vietato le operazioni che coinvolgono titoli di Stato venezuelani con scadenza 2036 e obbligazioni del gruppo petrolifero Petroleos de Venezuela , oltre a obbligazioni emesse da enti pubblici del Paese dopo il primo giugno.

Solo pochi mesi fa peraltro Credit Suisse aveva affiancato le istituzioni locali in uno swap obbligazionario sui titoli petroliferi per 2,8 miliardi di dollari.

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