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La surroga del mutuo in banca: così si salvano trentamila euro

I tassi d’interesse ai minimi storici favoriscono la surroga del caro, vecchio mutuo. Si potrebbero risparmiare bei soldi. Abbiamo fatto qualche calcolo

La surroga del mutuo in banca: così si salvano trentamila euro

C’è un’operazione che potrebbe far comodo a milioni di italiani: sfruttare i tassi d’interesse ai minimi storici per rinegoziare il proprio mutuo. La crisi economica morde. I conti nelle nostre famiglie sono spesso in rosso. E anche risparmiare qualche decina di euro al mese fa comodo. Sembra molto utile, a queste condizioni, la rottamazione attraverso una surroga di un finanziamento in corso.

La forbice fra tasso fisso e variabile si è ridotta a tal punto che, ad oggi, le differenze fra i due tipi di mutuo è quasi nullo. I tassi di interesse hanno toccato minimi rilevanti. Il fenomeno è particolarmente evidente sul tasso fisso se si pensa che a inizio 2019, prima dell’inizio dell’emergenza Covid, questa opzione costava intorno all’1,5% per un prestito di durata ventennale. In molti casi cambiare banca e quindi mutuo è un’operazione seriale. Lo fa chi s’intende un minimo di finanza. Ma non solo. Non è un caso che la fetta di italiani che si impegnano in queste operazioni sta crescendo notevolmente.

Nei primi sei mesi dell’anno, secondo i dati Bankitalia, a fronte di un totale di mutui erogati alle famiglie per 20,4 miliardi di euro, le surroghe hanno rappresentato, con 4,6 miliardi, il 18,3% del totale. Una buona parte delle operazioni passa dal web. Ciò significa che, chi vuole cambiare banca, osserva su internet quali sono le proposte sul mercato. E il gioco è fatto. È molto più comodo che fare il giro delle filiali fisiche. E il fenomeno si è ovviamente accentuato con le restrizioni all’accesso alle banche con l’emergenza coronavirus.

Il Corriere della Sera, ad esempio, si concentra sui dati relativi ai prodotti a tasso fisso perché l’ipotesi di sostituzione di un mutuo in corso con uno a tasso variabile non conviene. Per un mutuo con debito residuo di 100 mila euro, e durata di 15 anni, i tassi delle dieci banche più convenienti vanno dallo 0,45% all’1% e le rate da 575 a 598 euro al mese. Per un finanziamento ventennale si va dallo 0,55% e rata di 440 euro all’1,2% e un esborso mensile di 469 euro. Infine, per una surroga da 25 anni i tassi vanno dallo 0,75% all’1,4% e le rate da 366 a 395 euro al mese.

Si, ma quando conviene cambiare il proprio mutuo? Se il tasso della surroga è più basso di quello che si paga con il vecchio mutuo l’operazione conviene. Chi ha stipulato un finanziamento a tasso fisso con valori di mercato, a novembre 2013 lo avrebbe fatto con un tasso del 4%. Se non si ha ancora pensato a cambiare, si sborsano ogni mese 792 euro invece dei 606 che si pagherebbero con la surroga. Per i 18 anni che mancano si spenderanno ancora 161.662 euro. Un 30mila circa li si risparmierebbe cambiando.

Rimangono sostanziosi i risparmi con la surroga rispetto a finanziamenti contratti nel 2015 e nel 2017, mentre il cambio su un mutuo avviato lo scorso anno porterebbe a un risparmio mensile di appena 10 euro.

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