Economia

Tasse, cambiano le sigle ma gli aumenti restano

In molti comuni non si sa ancora quando pagare, l'unica certezza è ondata di aumenti delle imposte sulla casa

Tasse, cambiano le sigle ma gli aumenti restano

Per gli italiani si prospetta un piacevole ritorno dalle vacanze estive. Con l'arrivo di temperature più basse l'inverno porta con sè l'abituale balletto di tasse sulla casa. Cambiano le sigle, ma sono sempre le stesse vecchie conoscenze dei contribuenti: la Tari (nuova tassa sui rifiuti) a carico dell'inquilino, l'Imu dovuta dal proprietario e la Tasi suddivisa tra locatario e affittuario. Bisogna pagare e anche in tempi brevi vista la grande tranquillità con cui i comuni deliberano in materia, evidentemente troppo impegnate in ben più elevati uffici.

Emblematico è il caso della nuova Tasi. La nuova tassa sui servizi indivisibili ha gettato nel panico le amministrazioni comunali. Secondo i dati raccolti dal Corriere della Sera su un complesso di 8057 comuni, soltanto duemila sono riusciti a comunicare ai cittadini l'importo della nuova imposta entro fine maggio. In questi comuni "virtuosi" si è già pagata la prima rata entro il 16 giugno in attesa della seconda del 16 dicembre. Il termine ultimo di pubblicazione per tutti gli altri comuni è il 18 settembre. Chi se la prenderà comoda costringerà i contribuenti a un pagamento unico entro il 16 dicembre. Giusto per incentivare le spese nel periodo natalizio.

Rivelata la beffa delle tempistiche, non bisogna dimenticare il danno delle aliquote. Rispetto alla vecchia Imu i comuni hanno un enorme potere decisionale sulla base imponibile della Tasi e sulle eventuali agevolazioni. Il risultato è una tassa che nella maggior parte dei casi favorisce i proprietari degli immobili di alto valore fiscale a discapito delle case piccole. Così nella Milano di Pisapia per una casa civile di 70 metri quadrati si pagheranno 228 euro (63 in più rispetto al 2012) mentre per un'abitazione medio signorile di 120 metri quadrati si verseranno 530 euro (118 in meno rispetto alla vecchia Imu).

Meno travagliato il percorso della Tari, la vecchia tassa sui rifiuti, che cambia il nome, ma mantiene invariata al 2013 la metodologia di calcolo delle tariffe nella maggioranza dei comuni. Si mostra ben rodata la modalità di pagamento dell'Imu, mantenuta invariata per le abitazioni principali di categoria A/1, A/8 e A/9 e per le seconde case. La prima rata è stata già versata il 16 giugno e la seconda è prevista per il 16 dicembre.

Per i contribuenti il 16 dicembre si delinea come una data destinata a pesare sui budget familiari: andrà pagata tutta la Tasi se si abita in un comune particolarmente "pigro", la seconda rata dell'Imu e se si possiede una seconda casa nella stessa città della prima anche l'Irpef sul 50% del valore catastale dell'immobile.

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