Economia

Telecom separa la rete e vola in Borsa

La società propone una «newco» con cda autonomo. Calenda: «Svolta epocale». Titolo +6%

Telecom separa la rete e vola in Borsa

Telecom in rialzo del 5,9% in Piazza Affari dopo l'incontro tra l'ad Amos Genish e il ministro dello sviluppo Carlo Calenda per esaminare la proposta di separazione della rete, già presentata all'Agcom la settimana scorsa. E, come al solito, quando si parla di separazione della rete, il titolo vola in Borsa. In realtà l'operazione immaginata da Genish per conto del «padrone» francese della società di tlc, Vivendi, parla solo di trasferire l'asset in una società controllata al 100% da Telecom senza quotazione in Borsa. Questa società avrebbe però un board autonomo con almeno un posto riservato a un consigliere designato dall'Agcom e, visto che la rete è considerata strategica per il governo, ce ne sarebbe anche uno espresso dall'esecutivo come referente in materia di sicurezza nazionale. Questo modello di scorporo sopravanzerebbe quello di British Telecom (Open Reach è una divisione con la rete d'accesso) nell'assicurare parità di trattamento di tutti gli operatori che utilizzano l'infrastruttura. Farebbe comunque emergere il valore dell'asset, ed è questo il punto che viene premiato dal mercato, in carico tra i 14 e i 15 miliardi di euro, quanto cioè l'intera capitalizzazione del gruppo.

Questa società della rete consentirebbe anche di rimediare a quello che per molti è considerato un errore del governo Renzi, la costituzione di un'altra società per la realizzazione della rete in fibra, ossia Open Fiber controllata da Enel e Cdp. Ebbene nel nuovo intreccio Cdp potrebbe anche comperare una quota della rete, riunendo sotto un unico cappello Open Fiber e la newco che Telecom si appresta a fare.

Soddisfatto il ministro Calenda che ha parlato di svolta «epocale» mentre Genish ha comunque specificato che l'operazione sarà portata all'esame del cda del 6 marzo prossimo che si riunirà per l'esame del bilancio e del piano industriale. Insomma i tempi per la costituzione del nuovo assetto sarebbero comunque lunghi.

Ma quale potrebbe essere la contropartita per questa ipotesi di separazione volontaria? Certamente ci sarebbe l'alleggerimento degli oneri regolamentari ancora che gravano su Telecom in qualità di ex-monopolista. Inoltre la buona volontà dimostrata potrebbe portare a una diminuzione o magari annullamento della multa che pesa sulla società perchè non ha dichiarato la presenza di Vivendi come azionista di riferimento al governo. Non c'è dubbio comunque che il patron di Vivendi Vincent Bollorè magari scommetta anche su un intervento dell'esecutivo per chiudere la vertenza che oppone la sua società a Mediaset per il mancato acquisto della pay tv Premium. Insomma gli intrecci si sprecano come le ipotesi.

Molti infatti si interrogano sui frequenti soggiorni in Brasile di Amos Genish. Oltre alle visite alla famiglia potrebbe prendere corpo anche la fusione tra Tim Brasil, che potrebbe essere ceduta e Oi. Tutte voci che inquietano i sindacati che ieri, nel corso del primo incontro con la società sul tema dei 7.500 esuberi previsti, hanno respinto l'ipotesi della solidarietà espansiva per la nuove assunzioni. Lunedì ci sarà un nuovo incontro per approfondire il tema di separazione della rete.

Con i sindacati che temono ulteriori riduzioni del personale.

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