Economia

Telecom, è stallo sulla nomina dell'ad

Gubitosi e Altavilla in corsa, ma dal comitato di ieri è uscita una fumata nera

Telecom, è stallo sulla nomina dell'ad

Chi prenderà il timone di Telecom Italia al posto dello «sfiduciato» Amos Genish? L'ex manager Fca, Alfredo Altavilla, affiancato da un direttore generale? L'ex Wind, Luigi Gubitosi? O un outsider dell'ultimo minuto? La partita è in stallo. Nella mattinata di ieri sembrava fatta per Gubitosi, ora impegnato nel salvataggio di Alitalia in qualità di commissario straordinario. Ma dalla riunione del comitato nomine è arrivata una fumata nera: «In merito alla nomina del nuovo amministratore delegato di Tim, l'azienda informa che le attività volte alla preparazione delle deliberazioni che saranno assunte dal cda del 18 novembre sono in corso», si legge in una nota della società che conta entrambi i manager tra i consiglieri di amministrazione. Nessuna indicazione, dunque. Per uscire dall'impasse, secondo l'agenzia Radiocor, una soluzione che si profila come possibile è una nuova convocazione del comitato nomine prima del consiglio di domenica con l'obiettivo di arrivare a una candidatura.

L'incertezza, di certo, non piace alla Borsa: il titolo ha chiuso la seduta di ieri con un altro -0,88% attestandosi a 51 centesimi. Secondo l'agenzia Fitch il licenziamento di Genish «non ha impatto immediato sul rating» anche perché la sua cacciata è legata, più che alle performance, alla differenza di vedute fra Elliott e il primo socio Vivendi. Ma «solleva preoccupazioni sull'implementazione del piano industriale dell'azienda e il ritmo di miglioramento nella struttura dei costi. Ogni ritardo può aumentare i rischi finanziari e strutturali».

Chiunque sarà il nuovo capo azienda dovrà sciogliere i nodi che riguardano lo scorporo della rete invocato dal fondo Elliott per abbattere il debito e l'eventuale fusione con Open Fiber per la fibra ultraveloce. Genish, chiamato al timone dai francesi, aveva aperto alla creazione di una società delle rete a condizione che Telecom potesse mantenere senza ambiguità il controllo dell'infrastruttura.

Tra i grandi soci la tensione resta alta. Nel pomeriggio il ceo del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, durante la presentazione dei conti della media company, si è limitato a definire «grave» la situazione. Sottolineando che «Vivendi è azionista a lungo termine di Telecom Italia e continueremo così». Il mercato ora aspetta di vedere se il gruppo di Vincent Bolloré richiederà un'assemblea straordinaria per revocare l'attuale board. Nel frattempo Vivendi ha firmato l'accordo per l'acquisizione del 100% del capitale di Editis, il secondo gruppo editoriale francese, sulla scia dei negoziati con il Grupo Planeta avviati lo scorso 30 luglio.

Quanto a Genish, in attesa di conoscere il nome del suo successore, il top manager israeliano ha venduto sul mercato 1 milione di azioni Telecom appena dopo essere stato sfiduciato. Il comunicato stampa sulla notizia era stato diffuso il 13 novembre poco prima delle 9.30 (il cda era iniziato alle 7 del mattino) e Genish ha ceduto il pacchetto di azioni (a un prezzo unitario di 0,52 euro) poco prima delle 11. Il suo incasso è stato dunque pari a oltre 523mila euro. Con la vendita di azioni effettuata martedì scorso Genish ha di fatto «chiuso» la propria posizione sul titolo Telecom. Una posizione aperta a inizio settembre, quando aveva acquistato lo stesso quantitativo di titoli, cioè 1 milione.

In tutto l'operazione di compravendita si stima gli abbia fruttato una plusvalenza di 400 euro.

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