Economia

Telecom tratta con H3G ma Telco resta cauta

Ai soci della holding di controllo l'operazione appare difficile. In caso di fusione ad Htchison quota tra il 10 e il 19%

Telecom nuovamente in altalena a Piazza Affari. Ieri, tra alti e bassi, il titolo ha chiuso in rialzo dell'1% dopo l'arrivo della conferma dei contatti tra la società telefonica e H3g, la casa madre di «3 Italia», a sua volta controllata dal gigante cinese Hutchison Whampoa del magnate Li Ka Shing. La proposta, filtra da Hong Kong, è «di sistema», come nello stile della casa. E verrebbe, cioè, portata avanti solo con il consenso dei grandi soci e delle istituzioni italiane. Al lavoro due banche d'affari, Goldman Sachs e Hsbc, come advisor. Il primo passo è previsto nel cda di giovedì prossimo, che verrà informato dal presidente Franco Bernabè, grande tessitore del progetto. E la riunione si preannuncia animata: ci sono malumori tra i soci Telco e Findim circa l'andamento del titolo in Borsa, ma anche l'integrazione tra Telecom e «3 Italia» non convince.
Il quarto gestore nazionale è un'operatore da 9,5 milioni di clienti che detiene ormai il 10% del mercato della telefonia mobile in Italia e di cui Hutchison non vuole certo «liberarsi». L'operazione potrebbe avvenire con scambio di titoli. Il che vorrebbe dire, valutando «3 Italia» circa 2 miliardi, che al termine Hutchison deterrebbe una quota di circa il 19% di Telecom, valutata ai corsi attuali. Diverso, invece, sarebbe se l'operazione fosse fatta ai prezzi di carico dei soci Telco, che ora, dopo non poche svalutazioni, hanno in portafoglio i titoli a 1,2 euro ad azione, ben lontani dagli 0,57 attuali. In questo caso, al termine dell'operazione, Hutchison avrebbe in portafoglio circa il 10% della società.
Tra i pro ci sono alcune agevolazioni fiscali che Telecom potrebbe usare, viste le perdite pregresse, dovute a investimenti di H3g, mentre le sinergie potrebbero ammontare a circa 500 milioni. Per contro, non sarebbe facile ottenere l'ok dell'Antitrust, in quanto i due operatori combinati avrebbero circa il 45% del mercato mobile in Italia. Inoltre, ci sarebbe una diluizione della quota del 22,4% in mano a Telco e ai suoi soci (Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali e Telefonica) che difficilmente approverebbero un'operazione che fa diventare Hutchison azionista di maggioranza relativa. E, dunque, secondo gli analisti, una via percorribile sarebbe quella di effettuare il deal a metà tra cash e azioni. L'operazione è vista come «molto difficile» dai soci Telco, mentre Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Telecom, ha affermato di essere pronta a opporsi «a veti pregiudiziali sull'operazione da parte di Telco poiché è convinta che tali atteggiamenti, ispirati a interessi di parte, siano le cause delle attuali criticità della società».


Intanto Telecom è anche in attesa di chiudere la vendita di La7 al gruppo Cairo, che avverrà probabilmente a fine maggio, dopo l'ok dell'Authority.

Commenti