Economia

Telefonia mobile, arriva Free e punta al 15% del mercato

Il patron Niel: "Presto in pareggio". Contatti con Enel per il fisso. In Francia utili in crescita e 19 milioni di utenti

Telefonia mobile, arriva Free e punta al 15% del mercato

Iliad punta al 10-15% del mercato italiano della telefonia mobile. La società, che si appresta a diventare il quarto gestore mobile grazie ad alcune delle frequenze cedute da Wind e 3 Italia prima della fusione, ha molte ambizioni e non le nasconde. Il patron Xavier Niel ha infatti spiegato che oltre al mobile la società vuole entrare anche nella telefonia fissa e per questo ha già preso contatti con Enel che sta realizzando la rete in fibra ottica alternativa a quella di Telecom. «Siamo una società diversa che gestisce le cose in maniera tale da essere redditivi prima di altri» - ha detto ieri Niel a Parigi.

Iliad userà anche in Italia il marchio Free che ha portato molto bene in Francia dove la società, dopo cinque anni dal lancio, può già contare su 13 milioni di abbonati al mobile. In realtà in Francia Iliad era partita con la telefonia fissa, dove ad oggi è il secondo operatore, alle spalle di Orange con 6 milioni di abbonati. Mentre nel mobile la crescita dei clienti è andata avanti spedita grazie alle tariffe concorrenziali a scapito però della qualità del servizio. E dunque è facile capire che, anche in Italia, Iliad si proporrà con la stessa strategia aumentando la competitività sul mercato della telefonia mobile.

Certo è che i conti 2016 di Iliad danno ragione a Niel. In Francia gli utili sono cresciuti del 20,2% a 402,7 milioni su un fatturato pari a 4,72 miliardi (+7%), grazie al forte incremento delle vendite nel mobile che per la prima volta hanno superato la soglia dei 2 miliardi, in progresso dell'11%. Mentre i ricavi nella telefonia fissa hanno raggiunto quota 2,68 miliardi (+3%).

Quanto all'Italia la società francese ha previsto in bilancio investimenti per 920 milioni ma pensa di aggiungerne altri 100 milioni, come spiegato dall'ad, Maxime Lombardini. Nel dettaglio, Iliad verserà 450 milioni a Wind-H3G per il portafoglio di frequenze nell'ambito dell'accordo siglato lo scorso luglio. Quest'anno saranno versati 50 milioni e poi 200 milioni l'anno nel 2018 e nel 2019. Allo Stato italiano saranno versati circa 240 milioni nella seconda metà del 2017 per l'estensione della licenza per le frequenze a 1.800 Mhz fino al 2029 e, in seguito, altri 230 milioni saranno versati tra il 2021 e il 2029 per altre frequenze. Mentre sulle strategie da adottare la risposta pare chiara. «L'Italia è in forte ritardo sulla tipologia di offerta. Punteremo sulla semplicità e la chiarezza» - ha spiegato Lombardini.

L'arrivo di Iliad sul mercato italiano pare non preoccupare Telecom, che però ha confezionato un marchio low cost nella telefonia mobile per fronteggiare le riduzioni di prezzo, e neanche gli analisti. Per Mediobanca Securities resta confermato il rating outperformer sul titolo, complici le indiscrezioni secondo cui la società potrebbe presentare un'offerta per i diritti del calcio di serie A ma solo per Internet, fino al 2021.

Ieri in Borsa Telecom è salita dello 0,45%.

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