Economia

Terna punta 4 miliardi sulla rete elettrica E spinge le rinnovabili

Del Fante aumenta gli investimenti, ma linea prudente sui dividendi. Il nodo successione

Sofia Fraschini

Matteo Del Fante punta sulla rete elettrica nazionale con investimenti per 4 miliardi di euro. A poco più di un mese dalla presentazione delle liste che definiranno il prossimo governo societario di Terna, l'amministratore delegato in scadenza ha presentato il nuovo piano industriale al 2021 puntando su due direttrici: la digitalizzazione della rete e il suo sviluppo in favore delle energie rinnovabili e della transizione energetica in atto.

Il tutto, dopo aver centrato numeri e obiettivi del piano precedente, ma scegliendo di adottare una linea «molto prudente» sia sul fronte dello sviluppo del business non regolato (tlc, banda larga), sia sulla politica di remunerazione degli azionisti.

Un biglietto da visita di certo positivo, ma che lascia ancora aperto il capitolo della successione ai vertici della società di Stato. In merito, sollecitato sulle recenti voci che ipotizzano un suo spostamento alla guida dell'Enel, Del Fante non si è pronunciato ricordando «che è l'azionista Cdp Reti a decidere» e che, in ogni caso, ci terrebbe «a portare a compimento il piano appena presentato in cui abbiamo investito tanto e che potrebbe creare per il sistema elettrico italiano una svolta importante».

Tornando allo sviluppo atteso per i prossimi 5 anni, grazie a questi nuovi investimenti (ben sopra le attese degli analisti), ricavi ed ebitda sono stimati in crescita del 2% l'anno, con un obiettivo, rispettivamente, di 2,3 e 1,7 miliardi a fine piano. L'utile netto è atteso in miglioramento del 3% su base annua e il free cash flow (flussi di cassa liberi) a circa 2 miliardi nell'arco di piano.

Quanto ai dividendi, definiti «bassi» dagli analisti soprattutto in relazione ai competitor, per il 2017 sarà di 0,34 centesimi per azione e nel piano al 2021 crescerà del 3% annuo, mantenendo tuttavia il pay out (la parte di utili destinati alla cedola) al di sotto del 70%. Guardando ai progetti, dopo l'entrata in servizio nel 2016 della linea«Sorgente-Rizziconi», che unisce la Sicilia al resto della penisola, tra le principali infrastrutture in corso di realizzazione figurano le interconnessioni con Montenegro e Francia, la cui entrata in esercizio sarà nel 2019. Al 2021 saranno poi avviati il nuovo progetto Sacoi3 (collegamento Sardegna, Corsica e Italia) e l'interconnessione elettrica Italia-Austria, oltre a una serie di interventi finalizzati ad accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano. Allo studio sono invece i collegamenti con Tunisia e Montenegro.

Quanto al business non regolato, il piano prevede un contributo all'ebitda del gruppo per circa 350 milioni nel quinquennio, con una media annua superiore del 40% rispetto al precedente piano. Con il piano ieri Terna ha licenziato anche i conti preliminari 2016: un ebitda di 1,54 miliardi, in linea con il 2015, così come i ricavi confermati a 2,1 miliardi.

Positiva la reazione in Borsa con il titolo che ha guadagnato lo 0,96% a 4,41 euro.

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