Economia

Tim, il piano Genish si incaglia in cda

Nulla di fatto sulla vendita di Sparkle e sullo shopping in Brasile. Il titolo fa -1,4%

Tim, il piano Genish si incaglia in cda

Ennesimo cda fiume (otto ore circa) ieri per Telecom Italia con il titolo che ha perso l'1,41% in Borsa. Gli analisti di Fidentis si aspettano ricavi in calo nell'ultimo semestre dell'anno nel business mobile a causa della forte pressione sui prezzi esercitata da Iliad.

A influenzare negativamente il titolo anche la previsione di esborso totale di 1,7 miliardi per l'asta frequenze 5G, fondamentale per lo sviluppo dei nuovi servizi. E poi ci sono i contrasti interni, pur sempre smentiti da Tim, tra i consiglieri espressi dal fondo Elliott che ha preso la governance del gruppo tlc nell'ultima assemblea, e l'azionista di maggioranza relativa (con il 24,9%) Vivendi che continua a sostenere l'operato dell'ad Amos Genish. I francesi vorrebbero organizzare un ribaltone in una prossima assemblea per riprendere le redini operative della società.

Ma Tim rischia di restare ingessata, dato che ieri nessuna decisione è stata presa riguardo ai possibili investimenti e dismissioni, nonostante lo stesso Genish abbia messo sul tavolo una serie di proposte come la vendita delle controllate Persidera e Sparkle, la riduzione della quota in Inwit e l'acquisto di Nextel in Brasile. Va, inoltre, detto che sempre ieri il più autorevole rappresentante dei francesi, l'ex presidente Arnaud de Puyfontaine, se ne è andato verso le ore 17 mentre la riunione del consiglio di amministrazione è finita solo alle 20.

Il cda ha «proseguito l'analisi delle opportunità di investimenti in partecipazioni e dismissioni di attività non core», ci saranno ulteriori approfondimenti» e «successive decisioni», ha assicurato Tim in una nota.

Quanto a Persidera, operatore di multiplex sul digitale terrestre controllato da Tim (70%) e Gedi (30%) c'è un'offerta vincolante del fondo americano ISquared. Passando a Sparkle, secondo Fidentis, l'acquirente perfetto sarebbero il fondo F2i e la Cdp. Sul tavolo del board c'era anche una acquisizione. Tim Brasil punterebbe al quinto operatore mobile brasiliano, Nextel, la cui controllante, Nii Holdings, sta cercando di venderne il 70%. Le offerte sono attese entro fine settembre e tra i potenziali acquirenti, oltre a Tim, ci sarebbero Telefonica e America Movil. Per gli analisti l'acquisizione consentirebbe a Tim Brasil di ridurre la concorrenza in sud America e di fare sinergie. Nextel dovrebbe avere una equity value, secondo Bloomberg, di 426 milioni di euro. Nessuna decisione però è stata presa anche per la riduzione della partecipazione nelle torri di Inwit, che Tim ha già provveduto a portare in Borsa, pur mantenendo il controllo della società. Da questa operazione si potrebbero realizzare circa 850 milioni che servirebbero a compensare il prossimo esborso per le frequenze della gara 5G. Tim si è già aggiudicata le frequenze a 700Mhz che, però, saranno disponibili solo nel 2022, per circa 700 milioni.

Ieri l'asta per il 5G è arrivata a 4,7 miliardi con gli ultimi rilanci sulle pregiate frequenze a 3,7Mhz. La gara va comunque avanti e forse solo alla fine di questa settimana si conoscerà l'esborso totale, che, per tutti i gestori coinvolti, sarà certamente maggiore di quanto preventivato.

Uniche decisioni prese la revisione dei principi di autodisciplina e un nuovo regolamento per il cda oltre a una nuova configurazione organizzativa dopo l'uscita del chief commercial officer Pietro Scott Jovane.

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