Economia

Tim raddoppia i costi delle chiamate da casa

Dopo il braccio di ferro con l'Agcom torna lo scatto alla risposta. La società spinge le offerte tutto compreso

Tim raddoppia i costi delle chiamate da casa

Tim raddoppia i costi delle chiamate da casa. L'aveva già fatto un anno e mezzo fa, a fine 2014. Un aumento propedeutico per traghettare la clientela sulle offerte tutto compreso. In quell'occasione le tariffe passarono da 5 a 10 centesimi al minuto. Adesso Telecom, che nel frattempo ha adottato il marchio Tim, ha deciso di raddoppiare ancora le tariffe, a partire dal 1 aprile, per i «disobbedienti», ossia quei clienti poco inclini al cambiamento, perché magari non giovanissimi, che non hanno a cuore le tariffe tutto compreso, molto convenienti se si naviga in rete. Tra un mese però la «tutto compreso», scesa per l'occasione in superofferta a 19 euro al mese per il primo anno, diventerà l'unica soluzione possibile. Il minuto di conversazione passa infatti da 10 a 20 centesimi con uno scatto alla risposta da 20 centesimi. Insomma un minuto di conversazione costerà 40 centesimi ossia circa 770 vecchie lire. Una follia dunque a cui si sommano 18,54 euro di canone mensile. Il risultato è che la tariffa a forfait, anche quella non in offerta a 29 euro al mese, diventa favorevole già a partire da 90 minuti mensili di conversazione, ossia tre minuti al giorno.

Telecom, pardon Tim, ha impostato questa manovra tariffaria per superare il divieto imposto dall'Agcom di trasformare tutti i clienti a consumo in abbonati flat. La mossa, effettuata lo scorso anno, non convinse infatti l'Authority. Che prima diffidò Telecom perché gli utenti del fisso non erano stati informati in maniera adeguata del cambiamento e perché la comunicazione non era corretta nei confronti di quella clientela a cui non interessano pacchetti aggiuntivi. Per questo motivo l'Autorità è intervenuta, imponendo a Telecom di dare facoltà agli utenti, per cui aveva fatto valere il «silenzio assenso», di tornare alla tariffa base senza pagare nulla. Adesso il gruppo vuole superare il divieto aumentando le tariffe e rendendo ancora meno conveniente l'abbonamento a consumo. Tim, come del resto gli altri gestori di tlc, punta alle tariffe tutto compreso per semplificare la gestione.

L'ultima mossa in fatto di tariffe è quella di proporre un'offerta che include, oltre alla linea fissa con Internet illimitato a casa, anche una sim per smartphone, con chiamate illimitate ma una bassa soglia dati, intorno ai 2Gb. L'intenzione, a regime al di fuori delle offerte promozionali, è far pagare il pacchetto fisso-mobile per famiglia intorno ai 45-50 euro. Un sogno possibile che renderebbe stabili i ricavi. Intanto gli analisti si interrogano sulla prossima chiusura delle trattative per la cessione di Telecom Argentina, dove manca ancora il via libera dell'Authority e sugli sviluppi della trattativa per Metroweb. Per la terza volta infatti è stata prorogata di un mese, per fine marzo, la lettera di intenti firmata da F2i, che controlla Metroweb con Vodafone e Wind per la rete a banda ultralarga. L'attesa dunque è per le decisioni di Telecom.

Ieri in Borsa il titolo ha ceduto l'1,86 percento.

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