Economia

TiMedia, i dati in calo rendono più difficile la cessione di «La7»

TiMedia, i dati in calo rendono più difficile la cessione di «La7»

Il 2013 di Telecom Italia non passa soltanto dall'aggiornamento del piano industriale e dalla decisione finale sui destini della rete fissa. Il nuovo anno del principale operatore di telecomunicazioni italiano si giocherà sul versante multimediale. Una delle eredità lasciate dal 2012, infatti, è la cessione rimasta incompiuta de «La7», l'emittente che fa capo alla controllata TiMedia. Il target di riduzione del debito Telecom a quota 27,5 miliardi potrebbe non essere stato raggiunto a causa della permanenza della tv nel perimetro di gruppo (gli analisti stimano un indebitamento di 28 miliardi di cui 500 milioni imputabili alla tv).
I due potenziali acquirenti - la cordata dei fondi Clessidra-Equinox e Cairo Communication - sono ancora ben lontani dall'offrire il prezzo che la società da meno di un mese affidata al dg Marco Ghigliani intende realizzare. Al cda del 17 gennaio che dovrà valutare eventuali proposte «migliorative« di quelle già esaminate in via informale il 6 dicembre scorso: i 300 milioni per l'intero complesso aziendale (emittente + frequenze) dei due fondi e i 100 milioni per la sola tv offerti dal gruppo editoriale.
Le attese del presidente di Telecom, Franco Bernabé, e dei suoi manager rischiano, però, di restare incompiute. I rumor di mercato (rilanciati anche dall'agenzia AdnKronos) mettono in evidenza una sostanziale divergenza tra le richieste e la posizione dei due offerenti. Questi ultimi, infatti, starebbero vagliando la situazione reddituale e patrimoniale della società. Da un lato, infatti, la perdita del 2012 potrebbe avvicinarsi a quota 100 milioni di euro (53,8 milioni nei primi 9 mesi) anche per effetto di un andamento dei ricavi inferiore alle stime.
Sarà difficile, infatti, raggiungere gli obiettivi prefissati all'inizio dell'anno scorso (una crescita del 13% del fatturato) giacché nei primi 9 mesi i ricavi consolidati del gruppo erano scesi del 5,2% a 160,7 milioni. Analogamente il cambio di management con l'avvicendamento tra Giovanni Stella e Marco Ghigliani richiederà necessariamente tempo perché le strategie vadano a regime. Anche se la soppressione di alcune trasmissioni poco redditizie ma «costose» per il budget di rete è un segnale di cambiamento.
La pausa natalizia ha alimentato le indiscrezioni su una possibile «alleanza» tra i due pretendenti. La prossima asta di 6 multiplex per le frequenze della tv digitale, infatti, rende meno appetibili i 3 mux che fanno capo a TiMedia.

L'eccesso di offerta di banda potrebbe incidere negativamente sulla valutazione degli asset.

Commenti