Economia

Disoccupazione, perdiamo mille posti al giorno

Ad Atene la riunione dell'Eurogruppo per fare il punto sulla crisi. Rehn: "La ripresa sta guadagnando terreno". Ma sull'Italia grava un tasso di disoccupazione al top dal 1977

Disoccupazione, perdiamo mille posti al giorno

"La ripresa sta guadagnando terreno". Poco prima di iniziare la riunione dell’Eurogruppo, il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn ha lasciato intravedere uno spiraglio di speranza che passa anche dai buoni risultati ottenuti negli ultimi mesi da Grecia, Portogallo e Irlanda e dall'andamento positivo del tasso di occupazione. Tanto che la situazione non è più quella "dei penosi anni passati". Tuttavia, l'ottimismo ostentato da Rehn non è sufficiente a far allentare la presa sull'Italia che, stando alle dichiarazioni degli euroburocrati, sembra ancora essere sotto osservazione. Anche se "è presto per poter valutare le riforme dell’Italia", che saranno discusse "nell’ambito della valutazione complessiva", il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha raccomandato al nostro paese, ma anche agli altri dell’Eurozona, di "attenersi agli accordi e alle procedure e di fare le riforme affinchè tutti i paesi possano diventare più competitivi".

I ministri delle Finanze fanno (ancora una volta) il punto su ristagno, disoccupazione record, bassa produttività, consumi anemici, disinflazione. Temi sullo sfondo della riunione dell’Eurogruppo informale di oggi in una Atene blindata da rigide misure di sicurezza e del vertice dell’Ecofin di domani a cui parteciperanno il governatore della Bce Mario Draghi e, per l’Italia, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. "La ripresa sta guadagnando terreno - avverte Rehn - ma allo stesso tempo preoccupa il periodo di bassa inflazione". Eppure sul Belpaese grava il tasso di disoccupazione che, anche a febbraio, ha registrato un nuovo, allarmante calo. Salendo al 13,0% ha, infatti, toccato il punto più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Una dato che aumenta drasticamente se si va a guardare i più giovani. Secondo il report dell'Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni si attesta al 42,3%: pur diminuendo di 0,1 punti percentuali su gennaio, quando aveva toccato il picco, il dato aumenta di 3,6 punti su base annua. I ragazzi in cerca di lavoro sono 678mila. Più in generale gli occupati sono 22,2 milioni, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, ovvero di 39mila unità, e dell’1,6% su base annua, cioè 365mila. In altre parole, in media, si contano mille occupati in meno al giorno.

La situazione italiana è tutt'altro che rosea. E, nonostante l'ottimismo che va a vendere in giro, il premier Matteo Renzi è seriamente preoccupato: "I dati Istat sono sconvolgenti, perdiamo mille posti al giorno, questo è il problema". Appena arrivato a Londra il capo del governo ha concesso poche battute ai microfoni di Sky Tg24. "Ci sono segnali di ripresa non sono sufficienti: l’Italia faccia quello che deve fare - ha aggiunto - è fondamentale correre sulle riforme". Esigenza che "non nasce da un bisogno personale ma dalla necessità di dare risposte concrete al Paese". Per Renzi occorre, dunque, "un investimento sulle politiche del lavoro, sulla semplificazione" della pubblica amministrazione.

Solo così può pensare di ripartire.

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